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Dopo la morte del ragazzo di 14 anni possiamo dirlo: i tram sono vecchi e hanno rotto il c*zzo

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

9 novembre 2022

Dopo la morte del ragazzo di 14 anni possiamo dirlo: i tram sono vecchi e hanno rotto il c*zzo
Aveva solo quattordici anni il ragazzino che a Milano è stato investito da un tram, rimanendo incastrato sotto le rotaie. Ancora quante morti del genere si dovranno contare prima che la mobilità pubblica conosca un intervento concreto? I tram sono mezzi di trasporto vecchi, obsoleti che andrebbero soppiantati quanto prima. O, perlomeno, bisognerebbe garantire una maggiore sicurezza sulle strade che attraversano, per cercare di diminuire il numero di decessi e investimenti di cui si sono resi protagonisti negli anni….

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Stava andando a scuola in bicicletta Luca Marangoni, quattordici anni appena, quando un tram lo ha investito. È accaduto a Milano, in via Tito Livio. Inutili i soccorsi del 118 e dei vigili del fuoco intervenuti sul posto, difatti il ragazzo è morto sul colpo. Un genere d’incidente che lascia sempre più l’amaro in bocca. E la domanda sorge spontanea. Perché i tram circolano ancora? Sono mezzi vecchi, che dovrebbero essere soppiantati con qualcosa di più all'avanguardia. L’autista non è riuscito a frenare in tempo ed ha investito il ragazzo, in una via dove le rotaie non sono completamente separate dal resto della strada. Che poi, per i tram a Milano in molte zone è così. Per lo meno si avrebbero più difficoltà a invadere i binari. Resta comunque il fatto che sono un mezzo di trasporto obsoleto, e che sempre più spesso si sentono casi di persone investite dai tram.

Il tram che a Milano ha investito il quattordicenne
Il tram che a Milano ha investito il quattordicenne

Ad esempio, secondo un rapporto di ACI-ISTAT, soltanto nel 2019 le persone rimaste uccise a causa di un tram sono state ben 39. Tante, troppe. Soprattutto se si pensa che i tram non circolano ovunque, ma solamente nelle grandi città, e a volte nemmeno in tutte. Altrimenti, in caso contrario, il totale dei decessi sarebbe potuto essere di gran lunga superiore. Eppure, le amministrazioni si ostinano a mantenere in essere i tram o mezzi simili. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha proclamato il lutto cittadino ma quello che servirebbe realmente sarebbero degli interventi concreti sulla mobilità. Basta piangere su delle morti che potevano essere evitate. Quindi, forse, sarebbe il caso che sia l’azienda dei trasporti milanese, ATM, sia il sindaco si mettano a tavolino per fare un ragionamento serio. Ragionamento ovviamente espandibile a tutte le città italiane in cui circolano ancora i tram.

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