È stato il parossismo di una situazione che non può essere più ignorata. Parliamo della coabitazione, a Milano, del calcio e del resto del mondo che deve prendere la metropolitana. La situazione è stata questa. È domenica, c’è un cielo uggioso e un’aria calda che consiglierebbero altri momenti per un giro all’aria aperta, però decido di seguire alcune persone per prendere un caffé in zona Citylife, quartiere milanese raggiungibile con i mezzi pubblici tramite - per lo più - la metropolitana lilla - quella senza conducente. A Garibaldi, uno degli snodi della rete ferroviaria e suburbana milanese, c’è di tutto: ci sono i passanti, i treni di Trenitalia, la M2 e la M5 (la lilla). Per cui sapevo che, essendoci Inter-Salernitana alle 12.30 a San Siro, la stazione sarebbe stata piena di tifosi diretti verso lo stadio. Uno sbatti, certo, ma nulla di nuovo.
Con il coraggio di chi sa che il vagone della metro sarà colmo di gente, esco dalla M2 e mi dirigo verso la M5. Ma non posso scendere. E come me, altre 20-25 persone. Lo stewart di Atm, che poco prima che arrivassi aveva chiuso l’ingresso alle scale mobili della lilla con un nastro, dice che le banchine sono troppo piene e che bisogna aspettare che si svuotino. Intanto, la voce registrata dentro la stazione annuncia che per la linea lilla sono stati chiusi i tornelli per favorire l’afflusso verso lo stadio: finché le banchine non saranno libere, non si può entrare nella metropolitana M5.
Al netto di una reazione pacifica da parte dei presenti, incredulità e rassegnazione sono i sentimenti del mio gruppo di tifosi-passeggeri che non riescono ad andare allo stadio. Vicino a me, un signore a bassa voce ripete: “È sempre così, è sempre così”. Un altro non si capacita di come, ancora una volta, l’amministrazione non abbia compreso che c’è bisogno di più treni quando ci sono le partite.
Intanto vi do lo spoiler di come andrà a finire: dopo 5 minuti riaprono la metro e tutti si infilano per le scale mobili a passo svelto, ma i treni che arrivano a Garibaldi sono già pieni e le persone continuano ad ammassarsi sulla banchina. Ma il punto esatto è quello toccato dal signore in coda. Muoversi a Milano sulle zone intorno San Siro o sulla linea M5 o lilla durante una partita è diventata un’impresa da Vecchio Testamento. Tonnellate di persone che riempiono i treni già dalle fermate metro di Zara o Isola e che quando arrivano al grande snodo di Garibaldi rendono molti treni già inaccessibili. Per non parlare della situazione dentro i vagoni. Si sta letteralmente ammassati, con molti maleducati che se ne fregano di non pestare i piedi alla gente o di tirare una spallata (da lì spesso accenni di rissa e insulti), sudore, poca aria e infine molte difficoltà per chi vuole uscire dalla metro a una fermata prima di Lotto, la terz’ultima prima di San Siro Stadio. E non ci sono differenze fra Milan e Inter, Champions League e campionato, partita di mezzogiorno e mezzo o posticipo serale. La settimana prima, andando allo stadio per Milan-Chelsea, stessa identica situazione.
Per chi va spesso allo stadio la situazione è diventata, appunto, un’esagerazione. Quando mi è capitato di andare a vedere partite all’estero, come a Monaco, all’Allianz Arena, o a Londra, a Loftus Road, per quanto ci fossero molti tifosi e i vagoni della metro fossero pieni, non erano così tanto colmi come accade a Milano. E soprattutto, la gente era capace di aspettare il prossimo, perché sapeva che a breve sarebbero arrivati altri treni. Ma a Monaco, in cui come a Milano lo stadio è lontano dal centro (e quindi ci sono meno linee di transito per raggiungere la destinazione), passavano navette e treni in continuazione.
Questo weekend su Milano Finanza è uscito un articolo che parlava di Milano come città stato, con un ritmo economico e un pil pro capite diverso sia dall’Italia sia dal resto d’Europa. È chiaro come questa città non smetterà di crescere e offrire sempre di più ai suoi abitanti. Ma magari, almeno per quelli che non hanno il suv e devono prendere ancora gli “efficientissimi” mezzi pubblici milanesi, ci si accontenterebbe di qualche treno in più la domenica. O il martedì-mercoledì sera, fa lo stesso.