Loris Sabatucci è morto in un incidente aereo in Spagna, secondo quanto riportato da Libertà. Quella che state per leggere è l'intervista esclusiva che ci aveva rilasciato con tanto di video nell'agosto 2021, quando era finito al centro delle cronache per un arresto in Marocco sempre legato alla passione estrema per in volo. Ecco com'era andata e cosa ci aveva detto di sé.
Agosto 2021
Ci diamo appuntamento poco fuori dal centro, in uno dei bar che affaccia sul Facsal, il pubblico passeggio di Piacenza. Quando arriva, scherzo del destino per chi ha fatto discutere pubblicando video mentre sfreccia a 300 km/h in autostrada con bolidi di lusso, praticamente è rimasto a piedi con l’auto. Soltanto un problema di aggiornamento software, ma fa un certo effetto. Così come stupisce la serenità con la quale Loris Sabatucci, 46 anni, racconta certe storie, alcune che sfociano ben al di là della legalità, ma sulle quali ha sempre una spiegazione apparentemente razionale, chiaramente secondo la sua filosofia di vita. Sintetizzando: spostare il limite.
In Marocco è stato scritto che sarebbe arrivato in elicottero e, una volta fermato dalle autorità locali, il mezzo è poi sparito nel nulla. Motivo del viaggio? Non definito. Per questo è stato ipotizzato che potesse trattarsi di un trasporto di stupefacenti. «Ma non sono andato in elicottero, infatti ho portato le prove che ero arrivato in yacht». Il dubbio è venuto alle forze dell’ordine, evidentemente, perché Loris è già finito in due indagini che riguardano il mondo del traffico illegale. Prima di tutto di sigarette, quando nel 2017 a Pavia, a due passi da Piacenza, in un capannone viene scoperta la produzione illegale delle “bionde”. Lui non smentisce: «È vero, era una attività illegale, ma che cos’è la legalità? In fondo, non facevo del male a nessuno». Opinabile. Infatti, subito dopo chiarisce: «Avevo una visione dell’evasione fiscale molto diversa da oggi, non mi sembrava un reato così grave. Ora mi sono ricreduto» ci spiega. Per questa vicenda prova anche il carcere, con la curiosità che si trova in cella con Fabrizio Corona, l'ex re dei paparazzi. Un anno dopo, mentre dovrebbe essere agli arresti domiciliari, viene fermato in Sardegna perché sospettato di aver trasportato, sempre con l’elicottero, circa 11 chili di cocaina: «Una indagine basata sul nulla, soltanto ipotesi» che lui si spiega perché «evidentemente la Guardia di finanza non riusciva a spiegare il mio tenore di vita, che era molto alto. Quando fai tanti soldi pensano subito alla droga, ma non è l’unico modo per guadagnare». Ma assicura: «Non sono mai stato trovato neanche con un grammo di droga».
Lui il modo per guadagnare l’ha sempre trovato, legale o meno. E anche per togliersi tutte le soddisfazioni: «Sono arrivato a movimentare più di 200 auto di lusso». Quelle su cui lo abbiamo visto sfrecciare nei video su Youtube. Ma soprattutto il famigerato elicottero, che però non è un mezzo qualsiasi: «È appartenuto alla flotta personale di Slobodan Milošević, l’ex presidente della Serbia. C’erano ancora i tasti per lanciare i razzi, anche se era disarmato. Ora l’ho venduto, ma solo perché un imprenditore russo me lo ha pagato molto più di quello che vale».
Alla fine, abbiamo provato a chiedergli che cosa siano le regole per lui, che pare averne infrante parecchie. E ci risponde con disincanto: «Mi definisco un commerciante avventuriero. Mi piace spostare i limiti. Ora non ho passaporto, ma perché devo fermare miei spostamenti in base a limiti imposti dalla politica? Ho fatto una evasione fiscale? Mettimi in prigione. Ho pagato? Adesso se voglio spostarmi anche senza documenti lo faccio. Non falsifico i documenti, ci vado a basta. Poi se ci sono problemi mi mettono dentro qualche giorno e mi rimandano a casa». D’altronde, dice prima di salutarci, «non ho più bisogno di commettere reati, ho già fatto tutto con le sigarette». Non resta che salutarci con l’espressione tipica di ogni suo video che potrebbe diventare virale: «Ciao mondo!».