Fausto Leali, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha ripercorso diverse tappe della sua carriera, raccontando anche qualche aneddoto particolare, come quello legato a un’auto: “Era il 1964, non ero ancora sposato. Cantavo al Gallery di piazza san Babila. Incontrai una ragazza, mi aspettò fino alle tre di notte, poi mi portò a casa sua. Qualche sera dopo venne a trovarmi. Al tempo alloggiavo all’Hotel Pavone di via Dandolo. Chiese al portiere se poteva salire, ma lui le spiegò che… beh, che ero già occupato. Lei allora uscì, cercò la mia auto e mi fracassò tutti i vetri con il cric”.
Ha raccontato anche un personale ricordo di Mina, legato a un periodo buio della sua vita e carriera: “Era il 1986, venivo da un periodaccio, non lavoravo quasi più, sbagliavo canzoni. Un giorno mi chiama lei: 'Voglio incidere un pezzo con te, si intitola Via di qua. Ti va?’. Mica me lo faccio ripetere. Volo. Mi presento a casa sua, abitavamo vicini, lei a Monza, io a Lesmo. Sono uno dei pochi ad avere duettato con lei dal vivo, a tu per tu nel gabbiotto di vetro dello studio di registrazione. Ero emozionato, anzi terrorizzato. Mina era una dea, una stangona imponente, io in confronto un povero tappo. Così per farmi coraggio ho ingollato tre bicchieri di whisky, uno dopo l’altro. Però mi sono subito sentito meglio. Dopo abbiamo scattato qualche foto sul balcone per la copertina del 45 giri. Era settembre, un caldo, ma noi ci siamo messi in posa con indosso i cappotti neri e al collo le sciarpe rosse: lì sembro persino alto, la verità è che lei era scalza e io mi ero infilato ai piedi i suoi zatteroni e tra quelli e l’alcol ondeggiavo di qua e di là”. E ancora: “E’ una canzone che canto sempre volentieri, alla fine di ogni concerto, ci sono affezionato. Capirai, con quel singolo mi ci sono comprato una Jaguar e la villa in Brianza, che poi nel 1985 ho venduto perché mi sono separato: sa, quando si cambia moglie di solito si cambia pure casa”