A Osho sai che c’è? Hai rotto er cazzo. E stacce. Se è vero, come è vero, quanto scritto da Luca Bottura, che “la politica che spiega alla satira cosa è la satira non è mai uno bello spettacolo” è ancor più vero che la satira che spiega alla satira cosa è la satira fa un po’ cagare. Ed è proprio questa cagata che Federico Palmaroli, in arte Osho, compagno di merende della famiglia Meloni, ha giustappunto fatto in relazione alla meravigliosa - e sottolineo meravigliosa - vignetta di Natangelo, esprimendosi con tali scagazzanti parole: “La vignetta di Natangelo fa un’allusione molto grave” con un carico di “cattiveria” che “si poteva evitare”. Ma che davero davero Osho pensa che Natangelo, con la sua vignetta, stava seriamente dando la notizia che Arianna Meloni se ne sta a scopicchia’ coi neri? Maddai, certo che non lo pensa! Nessuno lo pensa, neanche Arianna Meloni per dire.
Che poi tutti a menarcela che la vignetta se la sarebbe pigliata con la sorella della Meloni in quanto sorella della Meloni e moglie di Lollobrigida, quando la verità è che di Arianna Meloni a nessuno gliene fotte una strabeatissima minchia, la moglie di Lollobrigida poteva essere chiunque, anche la mia tabaccaia o il mio gommista (che non po’ esse che Lollobrigida se sposa un gommista se je pare?), e dopo la sparata del ministro sulla “sostituzione etnica” era giusto e benedetto rappresentare la sua (o il suo) compagna/o a letto con un uomo di colore. Io avrei fatto di più, una bella gang bang con una comitiva di camionisti, col panzone, e neri, nerissimi. Che non è, ripeto non è una immagine misogina o sessista, solo i misogini e i sessisti possono reputare tale una immagine del genere che invece rappresenta rappresaglia sentimentale verso un uomo del quale non si condivide la visione, diciamo così, culturale sulla sostituzione etnica. Che poi, nella realtà, la moglie di Lollobrigida la pensi esattamente come il marito non fa altro che rendere la satira ancora più efficace. Ripeto: ma chi se ne fotte di Arianna Meloni! Fosse per me avrei disegnato proprio Lollobrigida a letto con un bel "cioccolattino superdotato", intitolando "la sostituzione della moglie".
Misoginia? Sessismo? Ma dove? Tutti abbiamo apprezzato e riso della vignetta di Palmaroli nella quale la Ferragni, dopo il bacio tra Fedez e Rosa Chemical, diceva al marito: “Noo o so, fattelo pure butta’ ar culo no?”. Era una battuta omofoba? Nessuno ci ha pensato. Era satira, era una battuta divertente, com’è divertente la moglie di Lollobrigida (chiunque essa o esso sia) che si sollazza col nero mentre il marito delira di sostituzione etnica, e che poi è una rivisitazione della battuta animalista: “Mentre i vostri mariti vanno a cacciare gli uccelli, le vostre mogli gli uccelli li prendono”… e non mi pare che l’offesa sia diretta alle mogli, bensì, ovviamente, ai cacciatori. Solo la malafede può fare dire che la battuta di Natangelo sia contro Arianna Meloni, che, sinceramente, è una che passava da lì per caso e che per caso è moglie di Lollobrigida (che per caso è ministro) e che è il vero obiettivo della bellissima vignetta. Ma quello che fa più incazzare, e non solo con la politica, ma anche coi giornalisti che sono corsi a intervistarlo, è questo inedito ruolo di Palmaroli/Osho come satiro di regime, che sentenzia, giudica, pontifica: questa battuta se po’ fa ques’artra no. Sai che c’è, Osho? Ma vattela a pijia in der culo (metaforicamente e satiricamente, è ovvio). Er satirico laureato, er satirico ufficiale, ma anche no. E stacce