Nel caos che ha investito Fedez - così come la (ex?) moglie Chiara Ferragni - c’è una persona che da mesi è tra i più stretti collaboratori del rapper e ha vissuto proprio questo periodo così complesso da vicino, tra casi di pandori e beneficienza, problemi di salute, inchieste giornalistiche o giudiziarie e dispute sulla proprietà del podcast con Luis Sal. Si tratta di Davide Marra, in arte Mr. Marra, che co-conduce con Federico Lucia (il suo vero nome all’anagrafe) Muschio Selvaggio e ha accettato di parlare con MOW per spiegare come ha lavorato in mezzo al marasma e quale sarà il suo futuro insieme al signor Ferragnez (c’è già chi scommette su quando litigheranno). E ha premesso: “Fedez ha un carattere particolare, ma il problema è che è sovraesposto". Nonostante questo, però, ci ha tenuto a precisare che lui e Chiara non sono due “mostri”, ma “due che amano enormemente i loro figli”. E ha poi confessato che subentrare a Luis Sal non è stata una passeggiata: “Sostituirlo dopo averlo pesantemente criticato è stato difficilissimo" e che si sono sentiti prima intraprendere la nuova avventura. Inoltre, non ha nascosto il nervo scoperto di Fedez - che tocca la sua sfera personale - e cioè le inchieste e gli attacchi da parte di Selvaggia Lucarelli, alla quale lo stesso Marra non risparmia critiche: "Spesso il fine può essere giusto, ma a volte il mezzo è drammaticamente sbagliato". Infine, ci ha raccontato la serie infinita di fake news circolate sul loro conto: "Ci hanno dipinto come coppia omosessuale, oppure il racconto parziale sulle quote di Muschio Selvaggio...".
Davide Marra, da collaboratore e immagino amico di Fedez, come stai vivendo questo momento così difficile per lui?
La risposta è banale: certo, è un periodo difficile, purtroppo dal mio punto di vista anche sul piano personale, ma si affronta, come tutto nella vita. Cerco di stare vicino a Federico, lavorativamente e non, e anche lui cerca di fare lo stesso. Andiamo avanti in attesa di tempi migliori, c'è poco da dire. Non sono avvezzo al piagnisteo, quindi si soffre, ma non siamo nella Striscia di Gaza.
Nelle ultime puntate prima della rottura con Chiara Ferragni, in quella con ospite il ragazzo al quale uno squalo ha staccato una gamba e quella con Travaglio e Capezzone, Fedez appare molto nervoso. A un certo punto abbandona lo studio. C’erano già i sintomi che qualcosa non andava, no?
C'era nervosismo, certo, ma perché la questione lo ha toccato sul personale, come ha anche detto. È stata una reazione impulsiva, una sorta di "first reaction, shock", come direbbe Matteo Renzi. Fedez è un impulsivo, una persona di cuore, ma che reagisce "di pancia". La questione con Chiara, che piaccia o meno, è una questione personale. Di certo per Federico è un periodo difficile, a prescindere dagli ultimi fatti di cronaca.
Il punto di rottura, almeno ultimamente, sembra essere sempre lo stesso: Selvaggia Lucarelli. Ma vorrei spostare l’attenzione su di lei, più che su Fedez, come hai fatto tu nelle puntate che abbiamo citato. In particolare sul modo di “costruire il mostro” che hai spiegato. Hai contestato "il tono", per quanto tu stesso abbia detto di apprezzarne certe qualità.
Esatto, io parlo di tono. Come ho detto a Marco Travaglio, la forma è il messaggio. Enfatizzare determinati aspetti creando una sproporzione tra richiesta legittima del giornalista legata alla trasparenza e costruzione di un "mostro", io lo considero un vero e proprio crimine. E penso che molti giornalisti, purtroppo, facciano questo gioco. Anche banalmente fare una copertina usando un certo titolo, già posiziona il lettore in una condizione di odio, in una posizione di disprezzo, nei confronti di persona X. Per quanto riguarda Selvaggia Lucarelli nello specifico, spesso la apprezzo nel merito delle cose che fa, il fine è giusto, ma non sempre il fine giustifica i mezzi. Il fine può essere giusto, ma a volte il mezzo è drammaticamente sbagliato. Per arrivare ad un risultato positivo se ne crea un altro negativo. È il punto su cui ho cercato di confrontarmi con Travaglio.
Sempre durante Muschio Selvaggio hai spiegato che anche a voi del Cerbero podcast è capitato, all’inizio, di esagerare un po’ e vi siete limitati per le conseguenze che ha avuto questo “tono”. Ci fai qualche esempio?
Nei primissimi periodi, inizio 2018, quando ho iniziato tutto questo nel concreto, ero sì molto moderato, ma come Cerbero ci è capitato di essere a volte troppo dissacranti, troppo stronzi e abbiamo visto che il nostro pubblico stava "crescendo" con una voglia di "sangue" che abbiamo dovuto sedare, perché il pubblico reagiva troppo a quel linguaggio lì, che a volte veniva anche frainteso. E se un linguaggio viene frainteso allora è sbagliato. Abbiamo cambiato completamente registro, senza rinunciare a essere dissacranti, ovviamente, e abbiamo imparato a modulare il linguaggio. È stata una grande vittoria personale. La differenza tra quello che facevamo noi, che ingenuamente non capivamo che potere avessimo, e gli altri è effettivamente nel sapere a cosa le nostre azioni possono portare. C'è chi lo sa benissimo.
In questo senso, sei in prima linea da sempre contro le fake news. Quali sono quelle che hai visto legate agli eventi recenti che vi coinvolgono?
Ce ne sono state tante. Ci sono state quelle che ci dipingevano come una coppia omosessuale. Una roba noiosa che avevano detto su chiunque. Robaccia da giornalismo rosa. Gente che pensa che io abbia cacciato Luis, altri che pensano che io abbia perso il "posto fisso", che non ho mai avuto in vita mia. Io sono un collaboratore di Fedez pagato per ricoprire un ruolo. Altri che mi hanno definito l'avvocato difensore di Fedez o comunque non parziale. Questo mi ha davvero fatto incazzare: per me rimanere imparziale e intellettualmente onesto è vitale. È stata ed è una cosa difficilissima. Spesso non sono d'accordo con Federico, ma la gente non ascolta quello che dico per davvero, fraintende. Però non ci sono solo fake news ma anche, soprattutto in merito all'ultima vicenda sulla società con Luis e la gestione delle quote, delle mezze verità: c'è chi ha ripreso la notizia istantaneamente senza verificare. La notizia è parzialmente vera ma, come al solito, posta in modo negativo: "Ecco, guardate l'ennesimo abuso di Federico Lucia" così il lettore è già schierato ancora prima di aver letto anche solo una riga.
Fedez ha dichiarato: "Questa generazione è la cavia dei social. Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche, psichiatriche e sociali degli stessi social network, ma oggi ci sono pochissimi studi, per questo siamo cavie". Non fa un po’ impressione che a dirlo sia uno che sui social ha creato un impero?
Sì, ma come dicevo anche prima, spesso non sono d'accordo con quello che dice e fa. Però penso sia anche positivo che lui, così esposto, l'abbia detto. Di fatto è stato una cavia, anche se ha scelto di esserlo e ne sta subendo le conseguenze.
Non voglio farti entrare in vicende private di Fedez e Chiara Ferragni, ma cosa c’è di non raccontato e che tu hai vissuto in prima persona che può rendere Fedez e Chiara Ferragni meno “mostruosi” di come vengono dipinti sui giornali?
Esattamente come ti dicevo prima per il discorso del pregiudizio, qualsiasi mia affermazione non verrebbe presa sul serio. Trovo svilente il fatto di non poter esprimere il mio legittimo diritto d'espressione perché mi hanno dipinto come "l'amichetto". Posso dirti, per quello che ho visto io, che l'amore verso i loro figli è davvero sconfinato. Mi disgustano quelli che in questo periodo hanno insinuato che li stessero usando per distogliere l'attenzione. Sarà anche vero che vogliono ripararsi da questa shitstorm e io stesso ad esempio non condivido l'esposizione eccessiva, ma davvero sono due genitori amorevoli.
E con Luis Sal, che rapporto hai?
L'ho sentito mesi fa, quando ho iniziato, e mi è sembrato giusto visto che personalmente rispetto il lavoro degli altri. Poi non ci siamo più sentiti per ovvi motivi. Subentrare a lui è stata una sfida gigantesca: ho dovuto sostituire un influencer amato, seguito e inoltre io avevo aspramente criticato la conduzione di Muschio Selvaggio. Quindi subentrare a una conduzione che tu hai ferocemente criticato non è stato facile, perché il pubblico è lì pronto ad attaccarti. Ma sapevo che ce l'avrei fatta, perché consapevole di essere il migliore nel mio lavoro. La cosa che ho voluto fare nel rispetto del progetto di Federico e Luis è stata dargli un taglio completamente diverso. Non potevo fare il programma con le stesse premesse, con lo stesso obiettivo, con la stessa struttura.
Lo sai che, visti i precedenti, sono già aperte le scommesse su quando anche tu litigherai con Fedez?
Mi sembra più che altro un meme. Mi pare anche abbastanza imbecille pensare che litighi davvero sempre con tutti. Semplicemente i suoi sono rapporti sovraesposti e quindi tutto viene sempre ingigantito. E poi è difficilissimo litigare con me. Nei miei confronti si è comportato sempre in maniera impeccabile, non è mai stato arrogante e sempre molto umile. E se dovessimo litigare non sarà la fine del mondo. Tutti cambiamo e di conseguenza muta il mondo intorno a noi. Al netto che Fedez, non lo nascondo, ha un carattere un po' particolare.
Dicci la verità, con il Cerbero o da solo sei mai stato vicino alla tv classica? Qualche offerta o proposta ti è mai arrivata?
Sì, qualcosa anche a livello autorale. Ma non ho trovato nessuna proposta interessante, sia in termini di libertà di pensiero, elemento per me fondamentale, sia dal punto di vista economico.
E ora tutto questo casino porterà quindi al fatto che non lavorerai più su "Muschio"?
Non ne ho idea... Non entro nel merito delle faccende giudiziarie. Lo scopriremo solo vivendo. Io continuo a lavorare a testa bassa. Appena saputo l'esito in relazione alle quote ho continuato a editare come se niente fosse. Fedez mi ha detto: "Sei proprio un pazzo, nonostante quello che è successo sei ancora lì". Chiariamo che non sono un eroe, ma uno che è ben conscio della sua fortuna.
Mr Marra come si vede tra vent'anni?
Al cimitero (ride). Non ne ho idea, spero di riuscire a mantenere la mia libertà intellettuale.