Ho provato a capire qualcosa circa la guerra in corso all’interno della famiglia Agnelli, ma confesso di avere compreso ben poco, diciamo pure “un tubo”. Le vicende familiari sono le più intricate, oltre che noiose, quando unite alle faccende di soldi diviene ancora più arduo sbrogliare la matassa. E i quattrini alla famiglia Agnelli di sicuro non mancano. Si parla di un patrimonio di alcuni miliardi di euro conteso tra Margherita Agnelli e i figli avuti dal primo marito, ovvero John, Lapo e Ginevra. In estrema sintesi, questi ultimi sostengono che la madre abbia rinunciato alla eredità della loro nonna, Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, mentre Margherita ritiene che l’accordo con il quale ella lustri addietro ha compiuto tale rinuncia in cambio di ben più di una miliardata sia totalmente nullo. Uno scontro non dico sanguinario ma poco ci manca tra una genitrice e i suoi figlioletti per accaparramento di denaro è qualcosa di estremamente triste che di certo avrebbe recato profondo dispiacere a Gianni Agnelli.
Mi viene in mente un passo del libro “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar: “Ma i legami del sangue sono molto deboli, checché se ne dica, quando non c’è un affetto a rinsaldarli; lo si può constatare presso i privati, durante le più banali questioni ereditarie”. E non vi è dubbio che i soldi non siano mancati in casa Agnelli, ma che forse sia mancato proprio questo: l’amore. Tanto che mamma Margherita e figli non si parlano. Anzi, non soltanto non si parlano, ma si attaccano ferocemente e si trascinano (la mamma) in tribunale. Questo ci dimostra certe relazioni umane che muoiono allorché ci sono di mezzo i denari che – chissà perché – proprio ai miliardari non bastano mai. La circostanza che Margherita abbia potuto avviare questa battaglia contro la prole anche per tutelare gli interessi dei figli avuti dal secondo marito non rende tale scontro nobile e giusto. Siamo abituati alle battaglie legali tra ex mariti ed ex mogli, ma quelle tra genitori e figli ci fanno riflettere con amarezza sulla liquidità e la inconsistenza di determinati rapporti che pure dovrebbero essere più forti di qualsiasi altra ragione, fosse anche quella di portafoglio. Del resto, il portafoglio ha delle ragioni che la ragione non conosce. Ah, no, scusate, era il cuore.