Se parli di Iginio Massari, parli del re della pasticceria mondiale e uno dei volti televisivi più famosi a livello nazionale. Ma Massari non è il tipico personaggio che si scompone e si presta alle polemiche, ad eccezione di una querelle che lo ha visto protagonista insieme a Knam, altro noto pasticcere (ma questa è un'altra storia). Stavolta, però, per MOW ha fatto un'eccezione e ci ha portato la sua esperienza sulla recente polemica tra Flavio Briatore e Gino Sorbillo (in rappresentanza di Napoli) sulla pizza di lusso (che si mangia da Briatore a 65 euro) o quella tipica partenopea (che si trova anche a 4 euro).
Massari, lei cosa pensa di questa polemica che si è scatenata per le parole di Briatore sulla pizza napoletana e il legame basso costo, prodotti scarsi?
Ovviamente ognuno ha le spese che gli competono, le vorrei dire che ci sono biciclette che costano 400 euro e quelle che costano 400mila euro, sono sempre biciclette. Come si fa a dire di non sapere le spese di Briatore? Alla fine, penso che il servizio sia a parte più importante del discorso. Non ho mai frequentato questi locali perché non fanno parte del mio mondo.
Comunque si sarà fatto un’idea sul fatto che una pizza, da Briatore, possa arrivare a costare anche 65 euro.
Credo che criticare il prezzo degli altri in su e in giù è sempre troppo gratuito. Ognuno vede le proprie realtà, giuste o sbagliate che siano. Poi c’è differezna tra caro e costoso. Può essere caro quattro euro e costoso a 30 o 50 euro.
Quindi secondo lei non ha importanza quanto un imprenditore decida di far pagare?
L’importante è che ci siano i clienti che vadano lì a mangaiare, sono delle polemiche che non servono a niente. Poi perché criticare un prezzo alto, potrebbe benissimo essere il problema inverso.
Cioè?
Quando un prezzo è troppo basso, potrebbe essere concorrenza sleale. Uno mette un prezzo? Bene, sa quanto costano la gestione, le materie prime che prende, sa a chi rivolgersi. Se tu parli con qualcuno che ha lo stipendio a fine mese contato e che può permettersi una volta ogni quindici giorni la pizza da quattro euro è normale che trovi delle sproporzioni. Mi dispiace perché anche a me piacerebbe che tutti fossero ricchi.
Quindi in conclusione, la scelta del prezzo deve essere libera per chi vende un prodotto e quest’ultimo si rivolgerà al proprio target di clienti?
Secondo me tutto dipende dalla scelta individuale da azienda ad azienda. Sicuramente ci sono dei prezzi cari che possono essere per pochi e quindi costosi per chi non può permetterselo. Se Briatore è andato a finire in quelle polemiche mi dispiace per lui. Alla fine starà a lui avere dei meriti o dei demeriti.
Ma a lei nessuno è mai venuto a dire che i suoi dolci o le sue torte costano troppo?
Beh ce ne sono tanti che fanno di queste polemiche, io non rispondo mai.