La notizia, nel fitto programma con cui è stato apparecchiato il Festival di Sanremo, è durata poco: qualche secondo di fotogramma sul palco davanti a milioni di telespettatori Rai e due battute in conferenza stampa con i giornalisti. Ma il cantante Rosa Chemical, nome d'arte di Manuel Franco Rocati, classe 1998 tatuata sulla fronte, nonché ex-writer della provincia di Torino, ha comunque sfoggiato un sextoy sul palco dell'Ariston durante il Festival della canzone italiana. Il prodotto protagonista di questo inedito sanremese è un plug da 20 euro, che ha proprio il nome della cittadina ligure, della kermesse musicale e della canzone portata in concorso dal signor Rosa: "Plug Anale Sanremo Made in Italy". Conferenza e ignoranza. Rosa Chemical ha dovuto supplire alla mancanza di competenza in materia di sextoys, da parte dei colleghi giornalisti di musica che erano presenti in conferenza stampa: molti media hanno riportato che fosse un generico sextoy e un dildo, alché il fluido signor Roncati ha chiarito dal vivo che fosse un butt plug ad uso proprio. Però non ha sfoggiato un "plug" qualsiasi, durante l'esibizione sul palco dell'Ariston: ha mostrato in favore di telecamera proprio il modello "Sanremo" e col nome del proprio brano, prodotto da MySecretCase, il noto negozio e marchio di sextoys e accessori per il piacere sessuale, che commercializza una collezione dedicata al Festival e che vende il modello visto all'Ariston al prezzo scontato di 8,95 euro (19,95 euro). In pochi però hanno notato che il gioco anale non è propriamente un prodotto ad alto tasso trasgressivo, ma è l'esatto contrario: è il modello di diametro minore, proprio per principianti e, come è indicato dalle istruzioni sul sito, è pensato per chi inizia non avendo mai provato alcuna esperienza del genere. Le reclute del sesso anale.
“Mai come quest’anno il sesso e il piacere sono stati protagonisti delle canzoni di Sanremo. Di amore si è parlato sempre, mai però di liberazione sessuale. In questi ultimi anni stiamo indubbiamente assistendo a un vero e proprio cambio di passo: ora i sex toys diventano degli alleati della liberazione sessuale e protagonisti di un dibattito sempre più ampio, rivolto soprattutto ai più giovani. E il fatto che siano riusciti a calcare il palco più importante della musica italiana, davanti a più di 11 milioni di persone, ne è la dimostrazione”, dichiara a chiare lettere nel comunicato allegato all'operazione commerciale Norma Rossetti, imprenditrice italiana di successo che ha fondato MySecretCase. E aggiunge: "da Tommaso Zorzi, protagonista di una capsule collection di gadget dedicati al piacere, a Damiano dei Maneskin sul palco dell’edizione 2022 con un gioiello-sex toy, sino ad arrivare a Rosa Chemical: i personaggi dello spettacolo hanno una grande responsabilità e rappresentano un canale di comunicazione importantissimo verso le nuove generazioni, agendo attraverso azioni concrete e utilizzando, finalmente, una tipologia di linguaggio fluido, che va oltre il genere”.
Born Young, Be Fluid, Buy Fast. Un'altra donna italiana la pensa però diametralmente opposta circa i gusti sessuali degli uomini visti in Tv: è la femministissima giornalista Marina Terragni, che si scaglia sempre contro "la qualunque" declinato al maschile, ma è anche spesso contro altri generi sessuali che potrebbero celare un abbozzo di pene. Come le donne, vere femmine biologiche documentate, ma che seguono le libere scelte del proprio clitoride e c'hanno un discreto appetito sessuale: anch'esse sono in antitesi col pensiero radical-femminista, che è una tra le tante ideologie acquistabili oggi sul mercato con un click di consenso. La nota giornalista, intervistata da Il Giornale, ha infatti dichiarato nel giorno di San Valentino festa degli innamorati, il proprio ampio disgusto per l'atto omosessuale mimato in riviera: “Il coito anale è stato di una volgarità assoluta e mi è sembrato peggio del bacio in sé. È stato un comportamento maschile, becero e molto irriguardoso nei confronti di sua moglie. Mi sono chiesta che cosa sarebbe successo se fosse stata una scena di coito mimato eterosessuale. Probabilmente si sarebbe scatenato l'inferno. In questo caso, invece, non è successo perché ha prevalso la paura di essere qualificati come omofobi”. Sul pre-giudizio che i coiti anali siano peggiori dei baci si potrebbe anche opinare, ma si legge che sia il "comportamento maschile" è il motivo per cui Fedez ha avuto "il vizietto" di sodomizzare Rosa Chemical in diretta su tv nazionale. E che, il rapper dell'hinterland milanese, l'ha fatto con l'obiettivo di mancare di riguardo alla femmina-coniuge: Chiara Ferragni. Piccola borghesia, biologia e pruderia. Dicesi forse avere fiuto per la notizia. Ma in realtà gli sketch "diritti & genderless" al Festival di Sanremo, trasmessi in diretta Rai e progettati uno ad uno a tavolino, proprio come lo sfoggio del toy per "tappare" il lato B dell'ex writer torinese, nonché al pari delle lezioni prezzolate Instagram della tutor Chiara Ferragni ad Amadeus, molto difficilmente si scostano da semplici operazioni monetarie e commerciali e dalle elementari dell'economia di scambio: dare per avere. Perché "Pecunia non olet", come diceva in latino l'indimenticato imperatore Vespasiano, molti secoli prima che il mondo cercasse "pissing" come parola chiave. Oppure con la sintesi della lingua tedesca: "Das Kapital", come avvertiva fin dal titolo della sua leggendaria opera il filosofo Karl Marx, che già due secoli fa era molto più sul pezzo di tante persone che hanno oggi uno smartphone in mano e guardano Sanremo alla TV.