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Il metano non dà più una mano: ormai “convengono” auto a benzina e diesel. E i distributori chiudono

  • di Redazione MOW Redazione MOW

22 luglio 2022

Il metano non dà più una mano: ormai “convengono” auto a benzina e diesel. E i distributori chiudono
L'aumento dei prezzi di importazione del gas naturale si riflette, oltre che in rincari abnormi per famiglie e automobilisti con macchine a metano, in mille difficoltà per gli addetti ai lavori del settore, con molti punti di distribuzione che rischiano di chiudere per le spese eccessive. Mentre case automobilistiche come Fiat e Volskwagen interrompono la produzione dei modelli

di Redazione MOW Redazione MOW

Non solo bollette alle stelle. Ormai costa di più anche alimentare un'auto a metano rispetto a una a benzina o a gasolio (nonostante prezzi a loro volta fuori controllo dei carburanti tradizionali). Una paura denunciata anche dalle istituzioni. Assogametano e Federmetano lanciano l'allarme per l'aumento dei prezzi del gas naturale, con l'incremento del prezzo di circa otto volte rispetto a quello di un anno fa e la conseguenza che molti distributori di metano si ritrovino a dover chiudere. Per far fronte al problema, il presidente del consiglio italiano uscente, Mario Draghi, a maggio aveva chiesto al Parlamento europeo di applicare un price cap al metano - un tetto al prezzo sabilito di comune accordo con l'Ue -, visto il suo costo decisamente sproporzionato rispetto al suo valore di mercato. Ma al momento diversi Paesi europei, soprattutto la Germania e i nordici, stanno facendo resistenza. Intanto, in tutta Italia, si registrano di molti distributori di metano che hanno chiuso temporaneamente. 

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Un distributore di metano

Il prezzo medio del metano, in questi giorni, non sta arrestando la propria escalation e continua a salire oscillando tra i 2,047 e 2,343 euro al chilo, con la benzina che invece scende e si assesta fra l'1,99 e il 2. Parliamo invece di pieno carburante. Se prima dello scoppio della guerra in Ucraina e della conseguente crisi energetica, un pieno di metano era circa di undici euro, adesso attaccare la pompa per riempire costa più del doppio, con cifre che sfiorano i 30 euro. 

Un rincaro nei prezzi che ha costretto molti automobilisti ad allontanare la soluzione metano in favore della benzina, ma anche molte case autmobilistiche hanno optato per frenare la produzione di auto con quel tipo di alimentazione a gas naturale. Aziende da tutta Europa come Fiat, Lancia o Volkswagen, hanno ridotto la fabbricazione, mentre secondo il Corriere della sera, in Italia nei primi sei mesi del 2022 si è registrato un calo del  63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nell'immatricolazione di veicoli a mentano, toccando quota 7.606 unità. 

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