Fiorello chiama Fabrizio Corona, Fabrizio Corona telefona a me: siamo catanesi, e quello che c’è fra di noi è qualcosa che non potete capire. Così capita che io mandi alcuni screenshot di una giornalista che ha il veleno contro Fabrizio, e che lui mi risponda: “Ma neanche la calcolo”. E io scriva: “Ma sono molti quelli che, in questo momento, stanno correndo in soccorso dei ricchi”, e che lui mi telefoni mentre do da mangiare ai gatti — e ricevere una telefonata da Fabrizio, in questo momento, è una cosa tutta catanese.
Al che mi dice: “Li vuoi sapere i numeri? Tre milioni su YouTube, e i sei reel tra TikTok e Instagram siamo sui sei milioni”. Stiamo parlando ovviamente della puntata di Falsissimo intitolata "Il prezzo del Successo" e dedicata al "Sistema Alfonso Signorini". E io gli dico: “Ma è un programma Rai di prima serata che va bene”, e lui: “Sì, ma alla Rai costerebbe 5 milioni. Ma ti rendi conto che non mi chiameranno mai più a lavorare alla Rai né a Mediaset?”. E io gli faccio: “Certo, ma tu devi fare il segretario del Pd. Il Pisto ha da poco scritto che ci vorrebbe un po’ di virilismo nel Pd; secondo me, tu, in questo momento, al di là della narrazione che ti vorrebbe fuori controllo, mi sembri una persona perbene, sensata, quasi un moderato democristiano.”
E lui: “Semmai un anarco-capitalista” (gioia per le mie orecchie), e continua: “Però sai cosa potrei portare io in dote al Pd? L’8 per cento di voti miei e il 30 per cento di voti di chi non vota.” E io penso che la stima non è per nulla lontana dalla realtà. Ma voi ce la vedete una Schlein, o uno qualsiasi dello schieramento del Pd, fare quello che ha fatto Corona contro un sistema di potere come quello che abbiamo in Italia?
Poi, certo, tutto da verificare, ovviamente. “Signorini ha messo i suoi legali”, dico. “Sì, e lo ha detto al Corriere di Napoli, non a quello nazionale.” E però è bastato a far esplodere la notizia del “Sistema Signorini”, che per 48 ore è stato quasi freezato, con i giornalisti dei giornaloni che, letteralmente, non sapevano che minchia fare, mentre X (Twitter), Instagram e TikTok esplodevano. “Non possono ignorare il broadcaster del momento”, dice Fabrizio. E non si sta vantando, non sta mettendo in mostra l’ego che, non so perché, dà fastidio a qualcuno (come se l’ego non ce l’avessimo tutti). E bisogna ammetterlo: è così. Fabrizio Corona è il nostro Joe Rogan (lo stand-up comedian che ha il podcast più seguito al mondo), anche lui scomodo, anche lui contro i poteri veramente forti.
Poi gli dico: “L’ho già scritto: a me sembri un moderato, perbene, che dice cose sensate. Secondo me, da quando è nato Thiago vuoi solo un mondo migliore per lui.” Lui, come spesso fa, mi dice: “Ho una chiamata sotto, ti richiamo.” Sappiamo tutti che non lo farà. Ma ho parlato con Fabrizio mezz’ora, e non so se non scriverlo — perché mi ha chiamato da amico — o se scriverlo, perché se non lo faccio, poi Fabrizio pensa: “Io lo chiamo e lui non lo scrive, che coglione.” I catanesi siamo fatti così.
Io, intanto, non scherzo mica quando dico che mi piacerebbe come segretario del Pd. Ma voi ve li immaginate i dibattiti pubblici? Ve lo immaginate Fabrizio Corona che, invitato ad Atreju, dice: “No, non vengo”? L’unico parallelo che mi viene con Trump è il seguente (perché no, non penso che Fabrizio sia sfrenato come Trump, l’ho detto, lo vedo “perbene”): se Trump ce l’ha fatta, non vedo perché Fabrizio non dovrebbe scendere in politica. E se non glielo chiede il Pd, lo faccia da solo.