Se del presunto stupro attribuito a Leonardo Apache, figlio di Ignazio La Russa, non deve parlare il padre, figuratevi io. Non so se sia colpevole o innocente, non ho gli strumenti e Ignazio La Russa, prima di emettere il suo giudizio avrebbe quantomeno dovuto mettere sotto torchio anche la ragazza. Per equità. Però una cosa devo registrarla: nel novanta per cento di questi casi, lo stupro inconsapevole, è sempre compiuto da più di un ragazzo. Come emerso dalle cronache del caso che ha coinvolto il figlio di Beppe Grillo, c’è come una moda del “panino” (si chiama così, in gergo, due fette di pane e una ragazza in mezzo) anche multistrato, tipo il Club Sandwich dello stupro.
Adesso. Se mi immagino a condividere una ragazza con un altro uomo non posso fare a meno di pensare all’organo dell’altro in erezione. Non in una situazione astratta e mediata come quando si guarda un p*rno, no, sarebbe lì, in carne e senza ossa, coi suoi vasi sanguigni e, soprattutto, con la sua possibilità di eiac*lare da un momento all’altro. E non posso fare a meno di immaginare, nella complessità dei movimenti, eventuali sfioramenti con l’altrui membro e soprattutto, sarei terrorizzato da un eventuale schizzo volante, una sorta di sperma kamikaze che mi si schianta su un braccio, su una coscia, in faccia!
Attenzione, non sto parlando delle eventuali fantasie consapevoli di una donna. Non sono fatti miei cosa desiderate o meno, e sono consapevole che a volte le fantasie femminili riguardano le gang-b*ng, e che restino fantasie o vogliano metterle in pratica non sono affaracci miei. Parlo dal mio punto di vista, di nicchia e ghettizzato, di eterosessuale non curioso. Se c’è più di un uomo, nel letto, c’è la possibilità di entrare in contatto con un altro pene, è un dato di fatto. E in quel caso divento come un omosessuale estremo di fronte a una vagina: provo ribrezzo. È una cosa mia e spero non vogliate giudicarmi.
Questo per dire: chi si sollazza in questa pratica che prevede la presenza di più uomini, immagino, deve essere un po’ fluido inside. Deve scrollare le spalle se alla fine del rapporto (consenziente o meno, non sto parlando della rilevanza penale) capita che un po’ di seme gli coli, che ne so, da un orecchio. Deve accettare che durante una doppia penetrazione il suo membro debba sfregare con un altro membro. Ho pochi dubbi su questo: in ogni situazione di questo genere c’è un po’ di bisessualità in giro.
È famosa la frase di Ignazio La Russa: “Un figlio gay mi darebbe fastidio. Come se fosse milanista”. Ora, ripeto, non so come si siano svolti i fatti in casa La Russa. Se vi sia stata compresenza dei due ragazzi o meno. Se hanno fatto a turno col biglietto eliminacoda o cosa. Non lo so.
Quello che so è che quando c’è compresenza di più uomini, bé, qualche milanista nascosto in giro c’è senza dubbio.