Ovunque ti giri, in Cina, trovi qualcuno che ha un Labubu appeso da qualche parte: agli zaini, alle borse, ai marsupi, persino alle cinture. Questo bizzarro pupazzetto è diventato, non si sa bene in che modo, un vero e proprio cult a livello globale. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, tutti lo comprano. A qualsiasi prezzo, visto che alcuni modelli in edizione limitata sono stati venduti a svariate migliaia e migliaia di dollari. In Italia giornali e tg hanno dedicato pagine e servizi alla moda del momento, hanno spiegato che i Labubu racchiudono il soft power della Cina, che bisogna stare in guardia perché attraverso il potere morbido dei giocattoli Pechino è pronta a mettercela nel c*lo. Le spiegazioni socio-politico-economiche più o meno fantasiose si sprecano, senza tuttavia cogliere la grandezza del fenomeno culturali; tra l'altro, per inciso, il primo fenomeno culturale Made in China riuscito a penetrare i gusti, i cuori e le tasche dei consumatori occidentali come forse solo i Pokémon erano fin qui riusciti a fare. In Cina, dicevamo, i Labubu si trovano addosso a chiunque: giovani e meno giovani, signore e ragazze, uomini in carriera e bambini. I negozi Pop Mart, e cioè della fortunata azienda che li ha creati, sono pieni di clienti. I commessi sono indaffarati a sistemare inventari e scaffali mentre i cassieri lavorano a ritmi serrati: guai a far aspettare troppo le persone.

Attenzione però, perché i Labubu sono le uniche frecce nella faretra di Pop Mart. In Cina l'azienda può infatti contare su nuove linee di personaggi pronti a conquistare il mercato locale per poi presumibilmente sbarcare in Europa (e non solo). Abbiamo dato un'occhiata e possiamo confermare che i Labubu hanno già validi eredi. Alcuni esempi? Oltre la Muraglia vanno di moda i pupazzetti Crybaby. Parliamo di una serie creata dall'artista thailandese Molly Yllom. I personaggi, spesso con lacrime enfatizzate, veicolano emozioni profonde come tristezza, nostalgia o gioia e colpiscono il pubblico per il loro aspetto vulnerabile e poetico. Hacipupu è invece una serie divertente e giocosa con temi come “Adventures in the Woods” e “Constellation Series”. Include figure dettagliate e accessori lifestyle come portachiavi e custodie. Skullpanda è una ragazzina dark-gotica con caratteristiche differenti a seconda della serie, mentre Dimoo è un personaggio amatissimo che continua a espandersi in nuovi universi narrativi, come “Mythical Realms” o “Space Odyssey”; in collaborazione con Uniqlo, ha dato vita anche alla linea Dimoo World Ut. Curioso, poi, il caso di Ne Zha 2 – Born Bonds; collegata all'omonimo film d'animazione di grande successo, questa serie di blind box ha venduto tutto in pochissimo tempo, contribuendo notevolmente alla crescita di Pop Mart.

Negli ultimi anni, Pop Mart ha registrato una crescita vertiginosa, trasformandosi da nicchia per appassionati di art toy a colosso globale del collezionismo. Solo nel primo semestre del 2025 ha superato il miliardo di dollari di fatturato, con un incremento del +400% rispetto all’anno precedente. A trainare il boom non è solo Labubu, ma un’intera strategia che unisce storytelling, tirature limitate, blind box e collaborazioni pop (da Coca‑Cola a Uniqlo). Con oltre 400 store fisici in Asia, Europa e Usa, e una community attiva su TikTok e Xiaohongshu, Pop Mart è oggi più di un brand: è un fenomeno culturale che riscrive le regole del retail e del desiderio. Pop Mart sta senz'altro continuando a produrre Labubu – anzi, sta lanciando nuove varianti concepite per alimentare la domanda globale. Tra le ultime uscite ci sono la mini versione in vinile “Monsters Pin For Love” (circa 22,99 dollari) e una deluxe “long-fur edition” chiamata Rock the Universe (114,99 dollari), complete di collana decorativa e tintura speciale. La produzione dell'azienda è cresciuta esponenzialmente: nei primi sei mesi del 2025 la capacità produttiva è aumentata di 10 volte, superando i 30 milioni di unità a inizio agosto. Insomma, Pop Mart è ormai una vera e propria macchina da hype, con varianti continue, novità tematiche e un ritmo serrato di uscite.
