Sembra un peluche, ma non lo è. Non è neanche un giocattolo, a ben vedere. È un feticcio, un simbolo, un meme tridimensionale. Si chiama Labubu, lo ha disegnato l’illustratore Kasing Lung e lo distribuisce la cinese Pop Mart, regina delle “blind box”. Oggi è diventato la cosa più cool da avere appesa alla borsa, la merce più ricercata nei drop online e l’incubo di genitori, autorità e dogane. Perché se il successo di Labubu è planetario, il suo percorso è disseminato di allarmi, truffe, divieti e teorie deliranti. Un piccolo pupazzo di plastica che, senza volerlo, racconta meglio di tanti saggi accademici la nostra epoca di consumismo compulsivo e panico social.

Falso e pericoloso: l’incubo “Lafufu”
Il 18 agosto 2025 è arrivato il timbro ufficiale: la U.S. Consumer Product Safety Commission ha avvertito che i falsi Labubu, ribattezzati “Lafufu”, sono un rischio mortale per i bambini. Troppo piccoli, troppo fragili, con pezzi che si staccano e rischiano di finire in gola. Negli Stati Uniti le autorità doganali ne hanno già sequestrati a migliaia. In UK, i Trading Standards parlano pure di possibili metalli pesanti e plastificanti vietati. Tradotto: se non compri l’originale, rischi di trovarti in mano non un giocattolo, ma una trappola.

Le truffe digitali: “edizioni esclusive”
Non bastavano i fake fisici, ci si è messo pure l’online. Siti civetta, identici a quelli ufficiali Pop Mart, che promettono “edizioni speciali” a prezzi incredibili e intanto ti rubano carta e IBAN. Lo ha raccontato Kaspersky e lo confermano le cronache italiane: c’è chi ci è cascato e ha visto sparire il saldo dal conto. Se non vuoi diventare l’ennesimo pollo da spennare, la regola è una sola: compra solo dai canali ufficiali.
Blind box, la droga del collezionismo
Il cuore del fenomeno è il modello blind box. Scatola chiusa, dentro una sorpresa. A volte il pezzo comune, a volte la rarità che rivendi al triplo. Il problema? Funziona come una slot machine. Unboxing, dopamina, FOMO ("Fear Of Missing Out", in italiano "paura di essere tagliati fuori"): la spinta a ricomprare è scientificamente progettata. Ci sono adulti che hanno bruciato stipendi interi cercando “quel Labubu con la variante speciale”. Psicologi e ricercatori parlano apertamente di meccanica da gioco d’azzardo mascherata da hobby.

Risse, furti e ordine pubblico
Non è solo un gioco da salotto. A San Francisco due risse fuori dai Pop Mart sono finite sui giornali locali. A Los Angeles sono partite inchieste su furti da decine di migliaia di dollari in merce Labubu. E le immagini di clienti che si strappano di mano le blind box ai drop hanno fatto il giro dei social. Perché la “cuteness” diventa tossica quando c’è di mezzo la scarsità pilotata.
Ban, sequestri e politica
C’è chi ha deciso di stroncare il fenomeno alla radice. Nel Kurdistan iracheno le autorità hanno sequestrato oltre 4.000 pupazzi, parlando di influssi “diabolici” e rischi per i bambini. In Russia una senatrice ha chiesto il divieto di vendita, definendo Labubu “mostruoso” e “nocivo per la psiche”. Da “oggetto kawaii” a caso politico, il passo è stato breve.
Pazuzu, jinn e il complotto del pupazzo demone
Poi ci sono le teorie da TikTok: Labubu come reincarnazione di Pazuzu, il demone mesopotamico reso celebre da L’Esorcista. In Pakistan l’attrice Mishi Khan ha messo in guardia i genitori contro “energie negative” e spiriti maligni. Fact-checking e studiosi, però, hanno spiegato che l’ispirazione è folklore europeo, non culti oscuri. Ma intanto la paranoia corre veloce, alimentando il mito.
La montagna di plastica dietro al pupazzo
C’è anche chi fa un discorso meno mistico e più concreto: l’ambiente. Labubu è fatto di PVC e ABS, plastica dura da riciclare. Le blind box hanno strati di packaging che finiscono subito nella spazzatura. Risultato: il pupazzo che “fa compagnia” si porta dietro un’impronta ecologica gigantesca. E questo senza contare le valanghe di doppioni che molti collezionisti accumulano compulsivamente.
Eppure Pop Mart vola
In mezzo a tutto questo, i numeri: nel 2025 Pop Mart ha visto utili schizzare quasi del 400%, con previsioni da 4 miliardi di dollari di ricavi annui. Merito soprattutto di lui, Labubu, che da solo rappresenta più di un terzo delle vendite. A ogni polemica, a ogni drop, il marchio si rafforza.
