Nell'era del politicamente corretto, qualsivoglia gesto o parola considerato non appropriato è fonte di subitanea condanna, che non include alcuna auspicabile clemenza. Così questa mattina, causa battuta satirica proprio sullo schiaffo sferrato da Will Smith questa notte, anche il mio account Facebook è stato limitato per 24 ore. Come si suol dire, politically correct dà, politically correct toglie, andiamo in pace, signore e signori. Ma torniamo all'attore e alla freschissima vicenda. Per quei pochi che si fossero persi il fragrante incidente, che manderà per qualche giorno in pensione virologi ed esperti di geopolitica, veri o presunti (non tutti i mali vengono per nuocere), il fatto è andato più o meno in questo modo.
Durante la cerimonia degli Oscar, Chris Rock, noto comico, si rivolge con una battuta alla moglie dell'ex "principe di Bel -Air", ironizzando sulla sua testa rasata (Jada Pinkett Smith è affetta da alopecia). Il divo dapprima sorride timidamente, poi fulminato da un'occhiataccia della consorte, decide per il gesto plateale. Così si alza dalla poltrona, raggiunge il palco e sferra uno schiaffo in pieno volto al collega, come a sottintendere: non toccate il pelo di mia moglie, almeno quello sulla testa (la compagna ha ammesso di averlo tradito pubblicamente ndr).
Poi torna al suo posto, e indirizza pure qualche parolaccia a Chris: “Togliti dalla fottuta bocca il suo nome”. Soltanto qualche minuto dopo, Smith rimedia pure l'Oscar come miglior attore (by "Una famiglia vincente - King Richard" ) e approfitta del premio per ammiccare, frignante, una plausibile giustificazione. "Difendo sempre la mia famiglia, l'amore mi fa fare cose folli". Come se l'amore fosse l'alibi per qualsiasi cosa.
Intanto, come da previsione, il siparietto in mondovisione ha scatenato numerose nonché immediate reazioni, e da tutti e quattro gli angoli del globo, evidenziando in pratica due nette fazioni: i pro e i contro. Così, dopo aver adocchiato il suo post benevolo nei confronti del neo premiato (ma a difenderlo, tra le altre, compaiono anche Morgan, Rita Dalla Chiesa e Francesca Barra) abbiamo chiesto a Melissa Panarello (ex Melissa P.), nota scrittrice, il suo punto di vista sull'intera faccenda.
La notte degli Oscar è stata alquanto movimentata. Will Smith ha reagito a una battuta sulla moglie con uno schiaffo, in diretta, al comico Chris Rock. Se l'è meritato?
A volte i gesti possono essere incontrollabili, anche se queste reazioni sono facilmente riconducibili più che altro ai bambini. Tuttavia non me la sento di giudicare né la battuta di Chris Rock né la reazione di Smith. Di certo non sono d'accordo con le critiche riguardanti il gesto, assecondate dai sostenitori del politicamente corretto. È solamente una mossa di difesa nei confronti di chi si ama.
Non le sembra piuttosto un gesto da maschio primitivo che ritiene la sua donna incapace di difendersi?
No, non lo ritengo tale. Lei è stata presa alla sprovvista, un vero e proprio atto di body shaming. Bisogna trovarsi in una situazione del genere per assicurare senza alcun dubbio che la nostra reazione sarebbe diversa. Insomma, evidenziare, in un contesto come quello degli Oscar, un problema fisico personale (nel caso specifico l'alopecia ndr), non è una bella mossa. Jada Pinkett (la moglie di Smith), in chiaro imbarazzo, non è riuscita a difendersi, così l'ha fatto il compagno, perché ha compreso il suo disagio e le sue fragilità.
Può essere comprensibile l'intento, ma a parole, seppur inopportune, non si dovrebbe rispondere soltanto con parole mirate?
Non sempre agiamo secondo ciò che è giusto o corretto. La violenza è deprecabile, ma sono comunque teorie, bisogna sempre considerare le situazioni. Non è una difesa strenua alla reazione di Will Smith, ma è una replica comprensibile, nel momento in cui la nostra rabbia viene evocata. Mi infastidisce chi condanna a prescindere, senza immedesimarsi. In teoria siamo tutti perfetti e corretti. Io, invece, considero l'errore estremamente umano.
Così non si rischia però di far passare il concetto che l'amore giustifica qualunque cosa, inclusa la violenza?
Partiamo dal fatto che non sostengo per niente il politicamente corretto, non ci salverà affatto, e in nessun aspetto della nostra vita. Per cui, autocensurarsi per evitare la condanna altrui è il modo migliore per smarrire sé stessi. Ognuno di noi ha un modo diverso di reagire, non siamo tutti uguali, e per fortuna. Personalmente non userei le stesse armi di Smith e non lo emulerei. Chi prende esempio dal suo gesto non ha un'identità ben precisa, ma non è responsabilità dell'attore.
Intanto gli Academy stanno ipotizzando di ritirare il premio. Fanno bene?
L'Academy sono l'apoteosi del politicamente corretto, se lo ritirassero non sarebbe così sorprendente.
Una mossa ipocrita?
Sì ipocrita, ma fino a un certo punto, perché l'Academy segue comunque le sue linee guida, come tutti gli organi istituzionali. Credo se lo aspetti pure Smith, le regole sono regole, e trasgredirle determina comunque delle conseguenze, per quanto discutibili.