Diciassette anni fa una diciasettenne catanese, la misteriosa Melissa P., dava alle stampe un libro a suo modo epocale, un diario (autobiografico?) sulle avventure-disavventure sessuali di un’adolescente siciliana che ha venduto qualcosa come tre milioni di copie in 42 Paesi. Ora Melissa P. usa il proprio cognome per intero (Panarello, senza “i” dopo la “r”, prova inutilmente a far notare ai più), va per i 35, è da poco diventata madre e da pochissimo ha un nuovo titolo in libreria, “Cuori arcani” (Mondadori). Un libro che con “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” (Fazi, 2003) ha in comune un’adolescente di Catania come protagonista e… nient’altro: è un romanzo per ragazzi che, calato nelle atmosfere siciliane, parla di tarocchi, di streghe buone e di streghe cattive e di fantasmi, oltre che di un amore impossibile (ma d’altra parte quale non lo è). Un libro molto diverso anche dai carnalissimi “L’odore del tuo respiro” (Fazi, 2005) e “Tre” (Einaudi, 2010), così come di carnalità – ma dalla prospettiva di una donna incinta – era intriso “Il primo dolore” (La Nave di Teseo, 2019). Di tutt’altro erano tenore anche la lettera al cardinal Ruini “In nome dell’amore” (Fazi, 2006), l’inchiesta sul sesso “In Italia si chiama amore” (Bompiani, 2011) e il memoir “La bugiarda” (Fandango, 2013). Il tema astrologico che nel frattempo ha conquistato l’interesse di Melissa si era già visto (oltre che su Grazia, rivista per la quale nel 2011 ha iniziato a curare l’oroscopo) in “2015 – Un anno d’amore, oroscopo sentimentale per ragazze sveglie” (Mondadori, 2014), comunque tutt’altro che slegato dal sesso. Proprio nel 2015 Melissa aveva partecipato all’Isola dei Famosi, perché – aveva dichiarato – era “forte il desiderio di voltare pagina, di mostrare in tv che quella ragazzina presunta trasgressiva che mi è rimasta appiccicata addosso non c’è più. Ma c’è dell’altro”.
Ora ci sono un figlio, Cosmo, di dieci mesi, e un libro incasellato (o incasellabile) nel genere “young adult - paranormal” appena uscito: “Non mi ricordo – ha spiegato Melissa su Facebook – come ho fatto a scriverlo fra gravidanza, post partum e lockdown. Una cosa divertente che voglio fare ancora”. E poi: “Questo romanzo l’ho scritto di nascosto, quasi sempre al buio. Pochissime persone sapevano cosa stavo facendo, era il mio momento di libertà, un paio d’ore al giorno dopo le 19, ora in cui mettevo a letto mio figlio e potevo finalmente scrivere. È stato difficile, lo ammetto. […] Non pensavo possibile riuscire a pensarlo, a finirlo, e invece eccolo”. E ancora: “Mi sono divertita a inventare formule magiche, invocazioni, riti oscuri. Ma le donne di notti, così come le donne di ventu, sono reali e popolano da secoli le notti delle bambine e dei bambini siciliani, che al mattino si controllano sempre i capelli per vedere se per caso una strega, rapendoli nel sonno, ha fatto loro una treccia lasciata come ricordo”.
A un certo punto della storia, alla protagonista viene detto “Allora, giujuzza, ci sono tre cose innanzitutto che devi sapere. Primo: non c’è futuro senza presente e non c’è presente senza passato. Secondo: la prima risposta è sempre quella giusta. Terzo: non sempre quello che serve è quello che vuoi”. Lei scuote la testa e risponde “Non ti seguo”. Quello che serve dire (terzo punto) è che forse faticherà un po’ a seguire “Cuori arcani” anche e soprattutto chi non è “young adult” e chi “paranormal” lo è già fin troppo di suo (secondo punto: sì), ma in tal caso rimangono attingibili e godibili il passato, il presente e auspicabilmente anche il futuro di Melissa. Il passato è in primis nei libri precedenti (se non si vogliono rispolverare i lavori meno recenti e più sessuali, “Il primo dolore” del 2019, con la concretezza del parto sbattuta negli occhi del lettore è già quanto di più lontano si possa immaginare dall’esoterismo), il presente e auspicabilmente anche il futuro sono anzitutto sui social, dove la scrittrice regala commenti quasi mai banali e racconti quasi sempre godibili quanto brutalmente onesti, riuscendo a rendere avvincenti e divertenti anche i post ad alto tasso di rischio stucchevolezza come quelli tipici della neomamma con bambino.
Su Facebook Melissa racconta del rapporto col proprio corpo (“Io sono bassa, non arrivo al metro e mezzo. Ho sempre avuto i brufoli e oggi non ne ho, ma sono rimaste le cicatrici; non avevo tette e oggi le ho, almeno fino a che il latte non finirà. Avevo e ho il culo grosso e la cellulite, le smagliature e sono pure mezza cecata. […] Non ho mai messo i tacchi per sentirmi o dare l'impressione di essere più alta, non ho mai indossato i reggiseni imbottiti e sul culo mi sono data davvero poco da fare. Ho sempre rimorchiato le persone che mi andava di rimorchiare e sono finita a letto con tutti quelli con cui sarei voluta finire a letto, tranne Daniele De Rossi che quando mi sono messa in testa di provarci si era appena fidanzato con Sarah Felberbaum e siccome lei mi sta simpatica ho girato i tacchi. Detto questo, […] puoi avere tutta la fiducia in te stessa che ti pare, ma certo il rossetto rosso un poco aiuta”), riflette sul corpo degli altri (“La bruttezza esiste. Se vedo una persona brutta lo penso e non mi sento in colpa a pensarlo, non credo di essere cattiva e anzi credo che stare nella realtà ed essere oggettivi sia sempre e comunque importante. Ma certo non vado sul suo profilo Instagram per farle notare quanto è cozza”), smaschera le storture del femminismo (“perché sarebbe poco femminista cercare di piacere a un uomo o agli uomini? […] Cercare di rimediare una scopata […] è, dopotutto, fare qualcosa per sé stessi e non servono giustificazioni”) e delle relative campagne social (“Nelle foto pubblicate per questa nuova challenge estiva, #womensupportingwomen, avete messo tutte foto da strafiche, il che è un piacere.
Eppure, credo che ci si debba supportare, fra donne e fra donne e uomini, soprattutto per le proprie storture. Io ho sofferto molto di acne, ho la pelle rovinata dai brufoli e sono anche molto bassa. Queste caratteristiche sono state spesso motivo di dileggio da parte delle donne, degli uomini e di tutti quelli che oggi partecipano alla nuova sfida dell’estate dimenticandosi delle merde che spesso sono state”). Su Facebook Panarello di interessante pubblica questo e molto altro: le royalty che sparute continuano ad arrivarle dagli Usa per “100 colpi di spazzola”, le campane che copiose continuano a romperle l’anima, la sua amata gatta Slotty morta nella giornata internazionale del cane… E allora va seguita, ma senza fare come quello che le ha scritto “mi piacerebbe tanto conoscerti io ho 45 ed sono singol tu” e al quale Melissa in maniera fin troppo paziente e magnanima ha risposto “allora compra i miei libri se vuoi sapere tutto su di me, non c’è bisogno che ci incontriamo”, ricevendo come eloquente riscontro “apposto grazie”. Perché, terzo: non sempre quello che serve è quello che vuoi.