Mediaset non ha sprecato nemmeno un comunicato stampa di cordoglio per Pippo Baudo, ma siccome il Pippo nazionale era il Pippo nazionale, un maestro della tv italiana, ieri sera, domenica 17 agosto, gli è toccato uno speciale di Zona Bianca in suo onore. Intanto, su Rai 1, dove già si era discusso a sufficienza, veniva trasmessa una puntata integrale di Papaveri e papere, la prima trasmessa il 4 marzo 1995.
Così, in una sola serata, abbiamo avuto da un lato la tv che era, dall'altro quella che è (diventata). Con un grande, enorme, rammarico: la tv che era, su Rai 1, nonostante fosse esteticamente vecchia, sembrava molto più vitale di quella che è, su Rete 4.

Papaveri e papere era un programma condotto da Pippo Baudo e Giancarlo Magalli, nato per contrastare uno degli show del Bagaglino e incentrato sul Festival di Sanremo, di cui ripercorreva brani, ricordi, aneddoti e, ovviamente, “papere”.
A rivederlo nel 2025, lo stacco tra la tv del presente e quella del passato, è ancora più evidente, doloroso quasi. Perché un conto qualche filmato di teche Rai in sequenza uno dietro l'altro, un altro l'intera puntata: la caratura degli ospiti, il senso dello spettacolo al servizio del pubblico, la costruzione della puntata, ci sbattono in faccia una Rai attuale dove, invece, il colpaccio è arruolare Barbara D'Urso nel cast di Ballando con le Stelle.
A proposito di ospiti: solo in questa prima puntata di Papaveri e Papere c'erano Mia Martini, Giorgia, Michele Zarrillo, Paolo Bonolis, Massimo Ranieri, Gianni Morandi e Barbara Cola, i Pooh, oltre alla presenza di Alessandro Greco. Con un elenco così, ora ci si riempie una stagione intera di un programma.
Altri tempi, certo: ma anche un altro senso della televisione come intrattenimento. Infatti, bastava girare su Rete 4 per imbattersi nella tv di oggi, una scatola che si parla addosso: mentre di là Giorgia, Michele Zarrillo e Mia Martini cantavano insieme Ancora di Edoardo De Crescenzo, di qua si riempiva lo spazio con i racconti di due ex compagni di scuola di Pippo Baudo, in collegamento da Militello. Gli aneddoti riferiti? Quella volta che Pippo non ritrovava la bicicletta e il dispiacere del padre per non avergli passato i suoi riccioli biondi.

Zona Bianca è andato avanti tra collegamenti e interventi di giornalisti e persone dello spettacolo: Al Bano, Alba Parietti, Katia Ricciarelli, Filvio Abbate, Klaus Davi, il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi, Candida Morvillo e Maria Volpe del Corriere della Sera, persino Clemente Mastella. E via tutti a dire quanto era avanti Pippo, la sua capacità di scoprire talenti, la sua tv garbata e pedagogica. Nel mentre, alcuni frammenti dei suoi programmi a Mediaset, dove arrivò nel 1987 per poi rescindere il contratto poco dopo: inseriti tra le parole che si ripetono e si parlano addosso, quei filmati ne escono depotenziati. Un intermezzo in una tv che procede per inerzia, a risparmio.
Nel frattempo, al contrario, su Rai 1 c'è Pippo Baudo in scioltezza: contro la tv che si riempie di parole e occupa il tempo, lo spettacolo dei talenti che non hanno bisogno di chiacchere.
Se viene il magone oggi davanti a Papaveri e papere, non è solo perché la dipartita di Pippo Baudo segna definitivamente la fine di un'epoca, quanto perché ci lascia soli in un mondo che produce solo santini quando, al contrario, avrebbe bisogno di maestri.
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire, sosteneva Italo Calvino: vale lo stesso con i programmi televisivi.
