Lo spazio, in questa domenica 17 agosto, se la sono presi i ricordi, gli aneddoti, i commenti e i necrologi dedicati a Pippo Baudo, morto ieri a Roma a 89 anni. Le altre notizie riguardano principalmente il vertice appena terminato ad Anchorage, in Alaska, tra Donald Trump e Vladimir Putin. Notizie lontane tra loro, entrambe coperte in maniera sistematica dai principali quotidiani e siti d’informazione. Sullo sfondo, però, rimane la Striscia di Gaza. Il genocidio non si ferma. Tomaso Montanari si è espresso sulla questione, evidenziando una sproporzione tra l'attenzione rivolta a Pippo Baudo e la facilità con cui invece viene dimenticata la tragedia palestinese. “È atroce doverlo dire” – ha scritto Montanari sui social – “ma se l’assassinio di centinaia di migliaia di persone a Gaza avesse avuto un decimo dello spazio dedicato dai media italiani alla morte naturale di Pippo Baudo, forse Giorgia Meloni avrebbe già smesso di sostenere questo #genocidiomadeinitaly”. E molti utenti, nei commenti, sembrano essere d’accordo con il professore: “Ha ragione! Un’edizione straordinaria del tg sabato sera interamente dedicata a Baudo mentre a Gaza un nonno piangeva disperatamente sul corpo del piccolo nipotino morto. Assurdo!”. E poi: “L'Italia è un paese strano. Fa più ascolti e scalpore un anziano che muore di morte naturale e non 50.000 bambini morti in Palestina per mano di Israele”.
Se da un lato l'importanza culturale di una figura come Pippo Baudo è innegabile, è altrettanto evidente, per Montanari, lo sbilanciamento di copertura da parte dei media. Il rettore dell'Università per stranieri di Siena ha spesso rivolto critiche molto dure ai giornali italiani per il modo in cui è stata trattata la situazione a Gaza. Troppo tardi si è svegliata la stampa, sostiene Montanari, troppo morbidi i toni riservati alle azioni israeliane. Tra i commenti al suo post si legge: "Edizione straordinaria! Ma tutto va bene per sviare l'attenzione dalle cose importanti"

