Si sono fatte molte ipotesi iera sera, alla notizia dell’incidente del pullman che è caduto dal cavalcavia e ha preso fuoco, mentre le testate giornalistiche fornivano continuamente nuovi aggiornamenti. “Un’immane tragedia ha colpito questa sera la nostra comunità – aveva immediatamente scritto il sindaco di Venezia – Ho disposto da subito il lutto cittadino, in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole”. A Mestre, in effetti, la situazione è sembrata da subito disperata. Il mezzo della società “La linea”, ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia, per poi schiantarsi sul sedime ferroviario, dopo un volo di circa 10 metri, e incendiarsi. Attualmente il bilanco è di 21 morti, tra cui un neonato, e 15 feriti, di cui quattro in terapia intensiva. Le prime notizie facevano riferimento a un veicolo alimentato a metano, ma lo stesso Zaia, presidente della regione Veneto, aveva fatto sapere che si trattava di un pullman completamente elettrico. Qualcuno aveva ipotizzato che il veicolo avesse preso fuoco prima della caduta, ma l’ipotesi era stata smentita da un testimone oculare della disgrazia.
Il comandante dei vigili del fuoco di Venezia Mauro Longo, intervistato sul luogo della tragedia, dopo aver illustrato gli interventi della sua squadra, ha spiegato: “A complicare le cose è stato il fatto che l’alimentazione dell’autobus era elettrica, con le batterie. Purtroppo le batterie hanno preso fuoco con l’impatto”. “Le batterie – ha aggiunto – hanno delle criticità quando sono calde, ecco perché le operazioni sono state un po’ più lunghe per la rimozione. Adesso stiamo aspettando che si raffreddino ulteriormente per procedere con questa operazione”. L'estrazione dei corpi dalle lamiere non è stata semplice per i vigili del fuoco, e sollevare il mezzo (per accertarsi che non ci fossero altre persone sotto) ha richiesto molto tempo. Ma, se gli incendi di veicoli elettrici possono essere più difficili da gestire, sono anche più frequenti? Sono molti i dubbi sorti al riguardo e, viste le disposizione dell’Ue, l’argomento è sempre più all’ordine del giorno. Una risposta arriva dal National Fire Protection Association che, scrive Il Giornale, “evidenzia come il rischio di incendio relativo alle auto elettriche sia di ben 64 volte inferiore in paragone alle vetture con motore endotermico”.