Simone Cristicchi, chi era costui? Prima dell'ultimo Sanremo, di questo cantautore dalla riccia chioma il grande pubblico aveva perso le tracce. Per quanto lui, pur lontano dal mainstream, continuasse la propria felice attività artistica tra dischi e spettacoli teatrali. Entrato nella rosa dei 30 (anzi 29, con il ritiro di Emis Killa) Big in gara, il nostro ha portato all'Ariston un brano dal titolo 'Quando Sarai Piccola', dedicato alla madre. Il testo parla di un tema delicatissimo, la fase della vita in cui, prima o dopo, un figlio vede il genitore invecchiare e 'tornare bambino'. La canzone, ben lontana da 'Ti Regalerò una Rosa' con cui vinse il Festival nel 2007, ha il medesimo ritmo incalzante e orecchiabile di un salmo responsoriale, ma l'argomento trattato ha calamitato l'emotività del pubblico: tutti a piangere. Per davvero o per finta. Per davvero o per finta perché, fin dalla prima serata, è scattato, questo non certo per 'colpa' del cantatuore, una sorta di ricatto emotivo: dichiarare di essersi commossi ascoltando la nenia di Cristicchi era il discimine massimo che divideva le brave persone dai pezzi di sterco conclamati Quindi, toccava dire, anche soltanto per evitare discussioni, che questa roba fosse piaciuta tantissimo. Non farlo, sarebbe stato in qualche modo irrispettoso nei confronti non solo dell'artista, ma anche di chiunque stesse vivendo il dramma di una malattia grave in famiglia. Addirittura? Addirittura. Perché "se non ci sei passato", non puoi capire questa canzone e quindi nemmeno devi permetterti di fiatare. Perché sull'Alzheimer non si può mica scherzare, perché poverino, pensa che situazione sta vivendo. Ebbene, al termine della kermesse, dopo ben due Domenica In, Cristicchi tira fuori, su domanda diretta di Mara Venier, che la madre non è affetta da Alzheimer. Ah, no? No. Tutta l'Italia cade dal pero, in molti si sentono presi in giro. Cosa c'è di vero? Di vero c'è che, indiscutibilmente, o siamo tutti scemi oppure un equivoco c'è stato. E quando ci si trova di fronte a un equivoco che si protrae per cinque giorni, forse, alla fine dei conti, resta un'unica domanda da porsi: a chi è convenuto, questo equivoco?
Possiamo scegliere di vivere nel Paese delle mele cotogne e dichiarare, come fanno un po' tutti perché tanto ormai è andata così, che il nostro, e soprattutto il suo brano, meritasse di piazzarsi quinto nella cinquina dei Big in classifica finale. Oppure analizzare quanto occorso da ancora prima che il Festival iniziasse e cercare di mettere tutti i puntini sulle i di Cristicchi, foss'anche soltanto per amor di completezza. Il cantautore, alla vigilia della kermesse, aveva rilasciato diverse interviste su vari siti e sitarelli in cui parlava espressamente della malattia della madre, tema centrale della canzone: "Cinque anni fa è stata colpita da aneurisma", diceva a chiare lettere. Da quell'esperienza, l'ispirazione per il testo. Bene. Cosa succede però al 'Prima Festival', quando ancora nessuno, a parte giornalisti e addetti ai lavori, aveva potuto sentire 'Quando Sarai Piccola'? Il conduttore della seguitissima fascia pre-sanremese, Gabriele Corsi, intervista Cristicchi ma, mentre se lo ritrova di fronte, scoppia a piangere, commosso. Avrà ben presto modo di dire che il suo papà purtroppo soffre di Alzheimer, che è "nella stessa situazione che canta Cristicchi". Il video diventa ovviamente e giustamente virale da lì ai giorni a seguire, il pubblico ancora non ha sentito il pezzo, ma sta già piangendo perché l'Alzheimer è una bestia terribile e nessun figlio merita di vedere un genitore soffrirne. Il Festival non è niziato, la canzone non sappiamo come sia, ma Simone Cristicchi, nel cuore di tutti, sta già vincendo.
La commozione di Corsi, vogliamo che questo sia molto chiaro, è stata sincera, nessun dubbio a riguardo. Come non si può dubitare, però, che abbia dato una grossa mano all'allure emotiva del brano ancora prima che il Festival cominciasse. Il conduttore ha parlato più volte di Alzheimer, tornando a commuoversi in altre trasmissioni di Rai 1. Pure Cristicchi, allo stesso modo di tutti gli altri cantanti in gara, è spuntato in collegamento in ogni programma del primo canale durante la kermesse. Dimenticando, però, di sgombrare il campo da equivoci: la mamma, per fortuna, non soffre della medesima malattia del padre di Corsi. Lo aveva già detto? Sì, ad alcuni siti, prima del Festival. Lo ha ripetuto, dopo questo inizio emotional, durante la kermesse sui social o in una delle decine di occasioni che ha avuto per parlare in tv? Nemmeno troppo, praticamente mai. Perché? L'aneurisma sarà mica uno scherzo, e di certo non vogliamo metterci a fare una 'gara' tra malattie, sarebbe orrendo. Il silenzio del cantautore resta comunque fatto curioso, volendo avrebbe avuto pure i propri social per chiarire la situazione. E forse sarebbe stato il caso.
Forse sarebbe stato il caso pure perché, nel contempo, Selvaggia Lucarelli cominciava a dubitare del fatto che la madre di Cristicchi potesse realmente soffrire di Alzheimer. Il nostro poeta si era lasciato sfuggire come la genitrice fosse 'stabile da cinque anni' e questa, purtroppo, non è una possibilità credibile per chi viene colpito dalla tremenda malattia di cui stiamo parlando. Tremenda malattia che Lucarelli conosce bene, visto che entrambi i genitori l'hanno avuta. Colleghi e pubblica opinione, per tantissimi motivi che esulano dal brano in questione, si sono schierati contro la giornalista delle polemiche, c'è perfino chi, come Marino Bartoletti a 'Domenica In', l'ha definitia, seppur indirettamente, 'sporca dentro', intervistando, si fa per dire, Cristicchi. Questo 'solo' per aver sollevato dubbi sull'Alzheimer. Alzheimer che poi, in effetti, si è rivelato come il gatto di Schrödinger: durante la kermesse si aveva l'impressione che ci fosse, a due settimane dalla fine, invece, no, non c'era mai stato. Perché il buon Simone non ha risposto ai (legittimi) interrogativi di Lucarelli? Possibile pensare che il nostro non volesse abbassare la propria 'arte' alle polemiche, per esempio. Possibile, ma errato. A Cristicchi le polemiche (che dice lui) non fanno certo schifo.
E scriviamo che non gli fanno certo schifo perché, nel bel mezzo del Festival, rilascia una fiammante intervista al Corriere rivelando come il suo brano esistesse già da cinque anni e fosse stato scartato dal conduttore e direttore artistico Amadeus (ci sta dichiararlo, fin qui niente di male, ndr). Poi, la bordata: "Meglio così, ai suoi Sanremo mi sarei sentito a disagio". Ah, nientemeno? Appena questa innocentissima dichiarazione appare online, tutti la riprendono, ne scrivono, gliene chiedono conto. Lui risponde che vuole tenersi lontano dalle polemiche, che non capisce come mai l'attenzione non sia sulla musica, ma su questa insignificante inezia. Insignificante inezia che, tutto sommato, poteva pure tenersi per sé, se proprio non gradiva che se ne parlasse. Pare lo stesso rapporto che Fedez tiene col gossip: sproloquia a destra e a manca quanto detesti che giornalisti e pubblica opinione commentino la sua vita privata, ma poi porta all'Ariston la cover di 'Bella Str*nza' tanto per essere sicuro che tutta l'Italia non si domandi assolutamente se sia dedicata alla ex moglie Chiara Ferragni o all'amante Angelica, che tutta l'Italia possa apprezzarne il puro valore artistico. E poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata.
Il dato di fatto è che Cristicchi non può non essersi accorto, durante la kermesse, che tutti avessero capito che il brano, per altro incentrato sulla perdita di memoria della madre, trattasse di Alzheimer. Sarebbero bastate anche 'soltanto' le costanti polemiche di Selvaggia Lucareli a ricordarglielo ogni giorno. Eppure, non ha fatto un fiato. Non ha preso una posizione netta a riguardo come invece, per carità, aveva scelto di fare prima dell'inizio della kermesse, in svariate interviste online. Ma ora, parliamoci chiaramente, vi pare mai possibile che uno spettatore debba andare a leggersi tutte le dichiarazioni dei 30 Big in gara a Sanremo? Che debba spulciarne la biografia, vita, opere e miracoli? Manco quando c'è da votare un nuovo Governo, purtroppo, si presta così tanta attenzione ai possibili candidati. Per cortesia. L'altro giorno ho letto un tweet fenomenale in cui un tizio riportava d'aver sentito una signora esclamare: "Mi piace tantissimo la canzone di Licio Gelli (Lucio Corsi, ndr)!". Ecco, questa è la soglia d'attenzione che, giustamente, si riserva al Festival. Che è uno show di intrattenimento, non decide i destini di nessuno, fra un po' nemmeno dei concorrenti in gara.
Resta il fatto, però, che quando Cristicchi, su domanda diretta di Mara Venier perché altrimenti forse non lo avrebbe detto mai (più), ha dichiarato che la madre non soffrisse di Alzheimer tutta l'Italia è caduta dal pero. Sì, perché il nostro ha avuto infinite occasioni per chiarirlo, fosse anche soltanto perché se la mia canzone parla di pappagalli e tutti capiscono 'angurie', forse è il caso di intervenire, di dire 'No no scusate, ognuno la può interpretare come vuole, ci mancherebbe, ma io qui sto parlando proprio di pappagalli". Comportarsi come la Svizzera riguardo a tale fraintendimento, in due parole fare pippa, potrebbe, alla fine dei conti, avergli fatto gioco: si è ritrovato quinto, ossia tra i primi splendidi cinque in classifica, con Giorgia fuori dalla cinquina dei Big. Senza l'empatia suscitata da una situazione che tutti pensavano stesse vivendo, avrebbe ottenuto il medesimo risultato? Osiamo dubitarne. Perché la canzone in sé non ci ha fatto nemmeno la grazia di un ritornello o di parole particolarmente memorabili. Qualcuno, in coscienza, riuscirebbe a canticchiarla senza prima andarla a riascoltare? Con ogni probabilità, nemmeno dopo averlo fatto. Di memorabili qui ci sono stati soli i pianti, sempre utilissimi, a voler essere cinici ma concreti, quando scende in campo il televoto. Di certo, non hanno aiutato nemmeno i giornalisti, eccezion fatta per Lucarelli, che hanno passato cinque giorni a osannare il 'poeta' Cristicchi e poi, messi davanti allo svelamento del cantautore, non hanno potuto o voluto ammettere di aver preso un granchio. I più coraggiosi sono riusciti ad andare a ripescare, sempre alla fine dei giochi, per carità, che Cristicchi avesse scritto dell'aneurisma della madre in un libro autobiografico dato alle stampe in pandemia. E chi se l'è perso, infatti, questo grande, questo irreprensibile best seller?
Ipotizzare un silenzio-assenso da parte di Cristicchi forse non farà di noi brave persone. Allo stesso tempo, il cantautore ha dimostrato di avere molto da dire, in tutte le occasioni in cui gli è stata data parola: "Il mio brano è arte pura, un regalo che ho voluto fare all'Italia intera", ha dichiarato, mentre i meno puri di cuore gli rispondevano mentalmente "Guarda Simone, grazie, ma come si dice, bastava il pensiero". Virale, pure l'intervista a 'Sorrisi' in cui a tutti i Big in gara viene chiesto quale sia per loro la canzone del cuore, quella più bella e significativa di tutti i Festival di Sanremo. Nemmeno Massimo Ranieri, che avrebbe potuto beatamente permetterselo, risponde 'Perdere l'Amore'. Cristicchi, invece, cita un suo brano festivaliero, 'Abbi cura di Me'. Nessun altro ha 'osato' tanto. Lui sì. Perché a un certo punto deve aver scordato di essere uno che voleva cantare come Biagio Antonacci e menomale che c'è Carla Bruni, Sarkonò, Sarkozy. Oggi, infatti, va in giro per i teatri d'Italia travestito da San Francesco. E chissà se gira ancora "con la scorta a causa dell'odio di sinistra per gli spettacoli sulle foibe" che ha messo in scena. Umilissimo, durante il Festival c'è chi ha provato ad attaccarlo per ragioni 'politiche': il nostro in passato aveva rilasciato dichiarazioni contrarie alla maternità surrogata ('Sogno un mondo in cui non esista', per esempio). Producendosi poi in pièces teatrali, come riportato, dai temi spiccatamente destrorsi. Possiamo dire? Se ce ne potesse fregare di meno del pensiero politico di Cristicchi, saremmo morti.
Appare quasi superfluo e pretestuoso dargli contro per l'eventuale credo che esprime nell'urna elettorale, quando il cantautore ha fornito così tanti motivi nel qui e ora per mostrarsi megalomane, spocchioso e forse perfino volpino, addirittura più di Fedez. E si è dimostrato addirittura più volpino di Fedez su un tema che di certo non è materiale da gossip, ma riguarda la salute, la sofferenza di tantissime persone che convivono con una malattia degenerativa crudele e spietata di un genitore. Cristicchi si considererà pure 'poeta', ma vogliamo dire che qui sarebbe stato il caso d'essere meno ermetico, di agevolare una parafrasi chiara e definitiva della propria 'opera'. Se lo avesse fatto sarebbe comunque entrato in cinquina? Questo non potremo mai saperlo. Ma nulla ci vieta di immaginarlo. Ti regalerò una sóla.
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