Aveva superato i 150 chilometri orari la Lancia Musa, quando ha raggiunto il casello sull’autostrada A4 di Milano Ghisolfa, provocando l'impatto violentissimo con una Lancia Ypsilon. A bordo la proprietaria Laura Amato, 54 anni, e la sua amica di 59 anni, che hanno perso entrambe la vita nell’incidente: inutili tutti i tentativi di salvarle. Al volante della Musa un uomo di 39 anni di origine marocchina che non è in pericolo di vita. Gli inquirenti, sul sedile del passeggero della sua auto, hanno trovato un braccialetto ospedaliero probabilmente riconducibile a una clinica psichiatrica. Da verificare quindi se il 39enne, recentemente, fosse stato ricoverato in qualche struttura. Al momento, ciò che è certo, stando alle riprese delle telecamere di video-sorveglianza autostradali, l'auto viaggiava a una folle velocità già da diversi chilometri.
La traiettoria non era affatto lineare, tanto che molti automobilisti sono stati costretti a rallentare visto il panico seminato dall’uomo in strada, a cui verranno fatti tutti gli esami tossicologici previsti dal caso. Purtroppo, per entrambe le donne, ogni tentativo di salvarle è stato vano: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per estrarle dalle lamiere dell'auto, completamente accartocciata. Le due stavano rientrando a casa dopo la festa di compleanno di Laura Amato, che aveva scelto di festeggiare insieme ai suoi colleghi, con cui lavorava alla clinica parte dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco come operatrice socio-sanitaria da cinque anni. Per lo più aveva svolto la sua professione in sala parto, per poi essere trasferita, da pochi mesi, in sala operatoria. Il ricordo dei colleghi: "Era capace di trasmettere affetto e umanità ai pazienti. Era ineccepibile come professionista. Una persona così lascia il segno".