È arrivata la condanna per Chiara Silvestri, la ventitreenne che nell’ottobre del 2022 ha investito e ucciso il diciottenne Francesco Valdiserri, travolto mentre camminava sul marciapiede della Cristoforo Colombo a Roma. Una condanna, a cinque anni, che è arrivata a meno di due mesi dall’inizio del processo, contro i 4 anni e 6 mesi chiesti dal pubblico ministero deriva dalla scelta del rito abbreviato. Procedimento penale in cui l'imputato può chiedere al giudice di rinunciare alla fase del dibattimento in cambio di uno sconto di pena e della riduzione della durata del processo. Una scelta che solitamente è legata a due casi specifici: quando la condanna è garantita dalla solidità dell’impianto accusatorio, o quando le prove raccolte dall’accusa non sono sufficienti per confermare la responsabilità dell’imputato e si preferisce, come strategia, procedere immediatamente con il processo.
La ragazza, che dovrà pagare 800mila euro alla famiglia Valdiserri, subito dopo l’impatto era stata sottoposta ad alcol test, con il risultato di un tasso alcolemico di tre volte superiore al limite consentito dalla legge. Non solo, l’auto viaggiava a una velocità superiore a quella consentita in quel tratto di strada. Elementi, questi, che hanno spinto gli avvocati a propendere per il rito abbreviato, garantendole uno sconto di pena. Accusata di omicidio stradale aggravato, la condanna prevede una reclusione che va da 8 a 12 anni ma, con il rito abbreviato, è prevista la riduzione della pena di un terzo.