Netflix è pronto per far uscire la sesta stagione della serie The Crown, ma ancora prima che sia visibile è già stata criticata per una scena controversa che riguarda Lady Diana. La piattaforma streaming è infatti finita nell’occhio del ciclone per aver replicato la Mercedes distrutta nella quale perse la vita la principessa. Sul web - e rilanciate dai social - si sono già diffuse immagini choc che mostrano la riproduzione dell'auto dopo l’incidente con il cofano sfondato e il cruscotto in mille pezzi. A quanto pare, sembra che il veicolo sia stato trasportato in gran segreto sotto un telone a Parigi per le riprese lo scorso anno. I produttori, nel presentare la sesta stagione, avevano spiegato di voler ricreare il "momento esatto" del tragico incidente automobilistico – pur senza mostrare l'impatto - nel quale perse la vita Diana Spencer il 31 agosto 1997. Una storia tragica, la sua, dopo anni trascorsi, almeno agli occhi dei “sudditi” e del pubblico, una vera e propria favola sposando il principe Carlo (attuale re d’Inghilterra), dietro la quale però si nascondevano più ombre che luci.
Ora sono tornate anche le polemiche intorno alla sua figura, visto che The Crown ha fatto circolare in anticipo (forse per creare hype intorno alla serie) le foto che mostrano una replica della Mercedes Classe S schiantata sotto la galleria del Pont de l'Alma quando, tallonata da fotografi e da un cronista insieme al suo compagno Dodi Al-Fayed, dopo aver accelerato per seminare gli inseguitori, l'autista Henri Paul perse il controllo della vetura mandandola a scontrarsi all’altezza del tredicesimo pilone del tunnel. Nell'impatto, Al-Fayed e l'autista morirono sul colpo, mentre Diana all'arrivo dei soccorsi era ancora viva e fu caricata su un'ambulanza, lasciando il luogo dell'incidente e arrivando all'ospedale Pitié-Salpêtrière. Ma, nonostante i vari tentativi di salvarla, le lesioni erano troppo estese e fu dichiarata morta alle ore 4 del mattino. Trevor Rees-Jones, guardia del corpo della principessa, rimase in coma per dieci giorni, senza poi ricordare quasi nulla al risveglio.