Falsa testimonianza. Era questa l’accusa con cui si aprì il procedimento giudiziario contro Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Barbara Montereale, Roberta Nigro e Dino Mastromarco. Gli ultimi sono stati assolti perché non potevano essere obbligati a rispondere alle domande poste loro dalle parti, poiché rischiavano che ne derivasse un’incolpazione ai loro danni. Si tratta di un’estensione autonoma dell’annoso processo ai danni di Silvio Berlusconi, accusato di aver intrattenuto rapporti sessuali con prostitute nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009.
Ai tempi del processo Di Meglio, Carpentone e Montereale avevano affermato di essersi limitate ai «soli baci», nulla di meno superficiale. Nello specifico Barbara Montereale sembrava aver partecipato esclusivamente come ragazza immagine, per un compenso pattuito di 1000 euro. Ma oggi arriva la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Bari, Mario Mastromatteo, che ha condannato a due anni di reclusione (seppure disponendo la pena sospesa) le tre ragazze. Dunque, avrebbero, secondo il giudice, mentito durante una testimonianza in tribunale, assicurando che non ci fosse stato nient’altro che qualche simpatica effusione.
L’accusa verso Dino Mastromarco, l’autista di Gianpaolo Tarantini, quest’ultimo condannato in Cassazione per aver «forsennatamente» ricercato prostitute per il Cavaliere, riguardo una sua presunta conoscenza dei fatti, che egli negò categoricamente. Seppure le intercettazioni abbiano dimostrato che Mastromarco era a conoscenza della vera ragione dei suoi viaggi in auto. Tuttavia la loro assoluzione è stata garantita dall’articolo 384 del Codice penale, che prevede l’esclusione della punibilità per false o reticenti informazioni fornite da chi avrebbe dovuto essere avvertito delle facoltà di astenersi dal renderle note, onde evitare di auto accusarsi. L’attenzione è dunque puntata sulle tre condanne per falsa testimonianza ai danni di tre ragazze che, al tempo, sarebbero state, secondo l’accusa, a Palazzo Grazioli per prostituirsi.
Vanessa Di Meglio affermò nel 2014 che non era accaduto nulla, perlomeno in sua presenza: «Abbiamo chiacchierato, riso, cantato, niente di particolare. Il padrone di casa scherzava, era una persona molto carina. Abbiamo avuto delle effusioni. Avvennero in piedi vicino al divano ma non ci fu sesso; in camera da letto c'eravamo io e altre due ragazze. Poi io sono uscita e non so cosa sia successo». In una deposizione del 2009 parlò delle feste e delle cene, tirando fuori i nomi di George Clooney e di Eva Cavalli, riempiti a loro volta di regali, in un lancio di generosità decisamente espansivo di Berlusconi. Ma la Gianpi’s girl (chiamata così per via del suo legame con Gianpaolo Tarantini) avrebbe mentito, almeno sulla questione delle effusioni.
Stesso discorso per le altre due. Barbabara Montereale aveva 23 anni al tempo. Una modella di Modugno con un figlio a carico e un tatuaggio sul braccio: “Sbagliare e soffrire”. Una descrizione adeguata per le vicende che la coinvolsero al tempo e la sentenza del tribunale di Bari di questi giorni. Lei, che insieme alle altre ragazze chiamava il Cavaliere “Papi”, non si sarebbe fermata ai soli baci e sarebbe stata pagata (anche in regali) per ben altri tipi di prestazione. Infine Sonia Carpentone, che si definisce modella e attrice, che avrebbe mentito sulla sera del 5 settembre 2008, quando venne invitata a casa di Berlusconi in compagnia di Roberta Nigro, Vanessa Di Meglio e Gianpaolo Tarantini e che ricevette, come le altre, «regali autonomi» del premier. Dunque anche lei si sarebbe prostituita, reclutata da Tarantini, insieme a Ioana Visan e le altre due condannate.
Chi è Vanessa Di Meglio
Di Vanessa Di Meglio non si sa quasi nulla, né si riescono a trovare i suoi profili social. Classe 1972, la sua testimonianza fu cruciale per spiegare il perché di un suo messaggio a Tarantini su chi avrebbe pagato la sua prestazione. «Quando entrarono le ragazze in camera sentii che si lamentavano del fatto che erano venute da Milano senza ricevere compensi, quindi mi chiesero se io avessi avuto da Gianpaolo qualche corrispettivo. Io risposi negativamente e loro mi chiesero di inviargli un sms perché non volevano usare il loro telefono ma forse perché avevano capito che io ero una sua amica». Nient’altro. Ai tempi delle dichiarazioni Dagospia definì la deposizione un farfugliamento. Da lì in poi nessuna notizia della Di Meglio. E nessuna foto pubblica.
Chi è Barbara Montereale
Barbara Montereale è una modella e vive a Bari. Giovanissima, anche lei nel 2009 finì sotto i riflettori per la vicenda di Silvio Berlusconi. Pura e semplice voglia di fare carriera. La cosa che più colpì fu che ai tempi la Montereale si era appena fidanzata con Radames Parisi, un nome importante della criminalità barese, nipote del boss Savinuccio. Forse ci fu anche il suo endorsment ad andare a casa del Cavaliere. Sta di fatto che quando durante il processo anche Patrizia D’Addario prese le distanze dal premier, Barbara Montereale rimase “fedele” a Berlusconi, parlandone come di un padre «generoso e mai volgare. Quando mi ha regalato dei soldi mi ha detto di non sentirmi in alcun modo in obbligo ne suoi confronti». E poi le pagine di Repubblica riempite con sue foto in cui mostrava i gioielli regalati dal leader di centrodestra. Ma questa troppa esposizione deve non essere piaciuta a tutti, soprattutto a Modugno, in provincia di Bari, dove la ragazza abitava. Lì, a fine giugno del 2009, la sua Honda Jazz venne incendiata, probabilmente come avvertimento. La polizia convocò in quei giorni anche Radames Parisi per cercare di capire fino a che punto fosse un tentativo della malavita di ricordare a Barbara di usare discrezione.
Chi è Sonia Carpentone
Sonia Carpentone, infine. I suoi social risultano inattivi da un bel po’ di tempo. Non è chiaro perché tutta questa quiescenza. Nata il 28 luglio del 1985, ai tempi non aveva neanche trent’anni. Ha studiato prima a Parma, all’ITC M. Melloni per diventare perito aziendale corrispondente in lingue estere, per poi spostarsi nel capoluogo lombardo per studiare al Centro Teatro Attivo Milano. I suoi ultimi tweet, rudimentali (era pur sempre dieci anni fa!), risalgono al 2012. Aveva anche un sito web a lei dedicato, per cui aveva comprato un dominio, ma non risulta più esistente. Stessa storia per il suo canale Youtube: 5 iscritti, inattivo da 10 anni, dal tempo dei processi.