Sei il marito di una coppia che vive in camper, il cui lavoro è stare in vacanza, e sparisci per due giorni a Claut, parco delle Dolomiti Friulane. “Adagiato su una conca verde alla confluenza dei torrenti Cellina e Settimana, incorniciato da un imponente scenario di montagne dolomitiche”, dice il sito del Parco. Stai bevendo un thè tua moglie, leggendo un libro, hai acceso un fuoco. Sembra il preludio di una seratina niente male, di quelle che poi posi il libro dopo due pagine e passi direttamente ai massaggi. Sei lì, con altissimi e trascendenti pensieri in testa, e alla porta del camper ti ritrovi Carabinieri, Protezione Civile e Soccorso Alpino. Ti infili le papusse, le tipiche calzature friulane che, come si legge sul sito ufficiale del turismo in Friuli, “hanno il loro segno di riconoscimento nella tipica suola ricavata dai copertoni delle biciclette e nell'esclusiva cucitura a mano”, apri la porta del van e scopri di essere stato dato per disperso da tutti i giornali d'Italia, e che tutto il Paese è in ansia per la tua vita e per quella di tua moglie. Oltretutto, poi ti tocca perfino un'intervista con Fanpage, per spiegare a tutta Italia che, con tua moglie, “Siamo stati superficiali, non immaginavamo”. Quasi un film di Carlo Verdone. Però, essendoci di mezzo degli influencer, c'è da fidarsi?
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I personaggi: Michele D'Alessio e Rossella Del Console, conosciuti come Goldenvan.van su Instagram. Antefatto: poco prima di sparire, dove sparire ormai significa soltanto che sei in uno dei rari posti in cui non c'è campo, i due influencer avevano messo sui social un post lievemente ansiogeno: “una ruota del nostro camion ha iniziato a fumare. Siamo andati da un gommista e da un meccanico, ma non abbiamo avuto tempo per pubblicare i video di questi controlli, visto che per privacy tendiamo a postare tutto con uno scarto di due/tre giorni”. Un post normalissimo, per chi ha un profilo del genere. Se va tutto bene i follower si stufano, l'evento drammatico è indispensabile. Comunque, dopo la ruota fumante i due non postano più nulla, ma solo perché erano già stati dal gommista ed erano andati a questo benedetto rifugio dove le montagne bloccano la connessione: “Una volta arrivati nella valle abbiamo notato che non avevamo ricezione telefonica ma non ci siamo posti il problema perché dovevamo rimanere lì solo un paio di giorni. Siamo davvero dispiaciuti”. E qui, i primi a preoccuparsi del loro silenzio sono stati i famigliari.
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“Hanno avviato la procedura d’urgenza e effettueranno verifiche anche tramite cellule telefoniche: i loro telefoni non sono attivi e ci insospettisce che da giorni non postino nulla”, così Alessio, fratello di Michele, che aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri. Dura essere parenti stretti di un influencer, perché se non posta per un giorno inizi subito a pensare che sia morto, in prigione o rapito dall'Anonima Sequestri Furlana che lo sta seviziando con del frico. Una volta si diceva, per placare l'ansia, che nessuna notizia era una buona notizia. Ora, senza fare retorica sull’iperconnessione è vero il contrario, ok, ma forse c'è dell'altro. Omettiamo che il vero dramma sia che alle persone piaccia vedere altre persone fare vacanze al posto proprio, per un principio di delega del piacere o qualche altra forma psicotica di perversione, ma sta di fatto che qualche dubbio viene su tutta la questione. Come racconta Michele a Fanpage, “Ieri pomeriggio sono arrivati gli uomini della Protezione Civile, poi quelli del Soccorso Alpino e in serata anche i Carabinieri. Non ci saremmo mai immaginati una cosa del genere e soprattutto la potenza mediatica di questa notizia che ha girato tutta l'Italia”. Certo è che non potevano sparire in un momento migliore, cioè dopo aver pubblicato il post drammatico sulla ruota. Fortuitamente, si è aggiunto il fatto che Michele aveva avuto dei problemi di salute di cui era a conoscenza soltanto la famiglia, che dal canto suo si è preoccupata e ha denunciato la scomparsa. A questo si è aggiunta l'ansia social, e la notizia degli influencer spariti è rimbalzata ovunque. Tanto che, dati alla mano, il profilo Instagram dei due camperisti ha guadagnato più di 5mila follower in soli due giorni. Non tutto il male viene per nuocere, ma siamo sicuri che non sia stata tutta una strategia di marketing? Il dubbio, a pensar male, viene. E il problema forse non è nemmeno dei due ragazzi, che sono sembrati in totale buona fede. Il problema è sistematico: l'influencer marketing, da Kanye e Bianca ai Ferragnez in giù, ci ha abituati alla falsità totale spacciata per vero, e al fatto che tutto venga fatto soltanto per visibilità. Così che anche un contrattempo, o un evento drammatico com'era stato per il ragazzo che si era filmato mentre uno squalo gli portava via mezza gamba, diventa motivo di sospetto, visto che porta comunque a dei risultati positivi sui social.
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