Alzare il limite massimo di velocità consentita in autostrada? Facciamolo, dice il ministro ai Trasporti e Infrastrutture, il leader della Lega Matteo Salvini. Un vecchio cavallo di battaglia del suo partito, questo di aumentare da 130 a 150 km orari. Non dappertutto, però: solo in alcune tratte, presumibilmente quelle più scorrevoli e meglio sorvegliate dai tutor. La proposta, Salvini l’ha accennata intervistato da Radio 24: “Con buonsenso”, ha detto, i limiti possono essere ritoccati in alcuni tratti e “diminuiti in altri”. Anche perché, statistiche alla mano, le morti in strada avvengono nella maggior parte dei casi sulle arterie extraurbane, statali e provinciali, e non in autostrada.
Entro fine marzo, Salvini ipotizza di portare la bozza all’incontro con associazioni ed enti di settore fissato per discutere del nuovo Codice della Strada. L’occasione per rivedere il limite dei 130, risalente al 1977, praticamente un’altra epoca. Sarebbe il terzo tentativo negli ultimi vent’anni e passa, visto che nel 2001 ci provò l’allora ministro berlusconiano Pietro Lunardi, e nel 2019 sempre la Lega, cioè lui, Salvini. I criteri che una tratta deve soddisfare per vedere alzata la soglia di velocità dovrebbero essere i seguenti: disporre di almeno tre corsie, essere dotata di asfalto drenante e, come detto sopra, essere coperte dall’occhio elettronico dei tutor di rilevazione. A questa descrizione rispondono, ad esempio, l’A14 Bologna-Taranto, l’A26 tra Piemonte e Liguria, A1 Milano-Napoli e l’A4 Milano-Brescia.