Non solo case distrutte, campagne allagate, siccità in alcune zone, blackout a Catania, aeroporti fermi e bombe d’acqua. Ma anche auto distrutte a causa soprattutto delle numerose grandinate. E spesso i veicoli privati sono l’unico modo per andare a lavoro e muoversi. Ripararle è, quindi, non un mero vezzo, ma qualcosa di più. Tuttavia, a fronte delle richieste numerose di riparazione, non sempre è possibile ottenere un indennizzo dalle proprie assicurazioni. I costi di riparazione possono andare, secondo Federcarrozzieri, da 900 a 10mila euro ma è molto difficile che questo genere di interventi sui veicoli siano coperti dalla polizza assicurativa.
Infatti l’Rc auto tradizionale non ti assicura dagli eventi atmosferici. Lo stesso vale anche per l’opzione “Kasko”. Insomma, se la grandina vi trivella la macchina, potreste trovarvi a pagare il carrozziere da soli. Ma è sempre impossibile coprire i danni? In realtà alcune polizze aggiuntive possono essere implementate all’Rc auto classica e i danni dovuti a slavine, trombe d’aria, inondazioni, valanghe, frane e così via potreste aver trovato la soluzione. Certo, a un costo aggiuntivo. In particolare il costo aumenterà con l’aumentare degli eventi metereologici registrati sul territorio italiano. Franchigie più alte e obbligo di riparazione in centri specifici potrebbero portare non poche rogne. Secondo Davide Galli, il presidente di Federcarrozzieri, si tratterebbe di una “prassi che danneggia non poco gli automobilisti che hanno subito danni da grandine. Questi centri, infatti, non sono in grado di smaltire il lavoro presso imprese artigiane esterne”.