L’interrogatorio di Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli è durato oltre sei ore. Il 35enne senegalese, attualmente in carcere, ha respinto le accuse mosse dalla sua ex amante e nuora della vittima, Manuela Bianchi, la quale lo aveva accusato di averle rivelato dettagli chiave sull’omicidio avvenuto a Rimini il 3 ottobre 2023. Durante l'interrogatorio, Dassilva ha smentito le dichiarazioni di Manuela, che aveva raccontato di un incontro con lui la mattina del 4 ottobre, nel garage di via del Ciclamino, a pochi passi dal luogo del delitto. Secondo il racconto della Dassilva le avrebbe confidato che c’era una persona a terra, e l’avrebbe incitata a rimanere in silenzio e non rivelare nulla. L’interrogatorio di Manuela Bianchi, avvenuto il 4 marzo 2023, ha portato alla sua iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento. La donna ha fornito una versione dettagliata dell’accaduto, ma gli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno sostenuto che le sue dichiarazioni contengano gravi incongruenze. La criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa, ha bollato le accuse come «opera di menzogna». Durante l’interrogatorio, il pm Daniele Paci ha sollevato delle domande cruciali riguardo alla versione della Bianchi. In particolare, il pm ha messo in dubbio come la donna potesse conoscere particolari dettagli dell’omicidio, come la presenza dei barattoli in mano alla vittima, senza che lo avesse rivelato Dassilva stesso, che non le aveva mai confessato il suo coinvolgimento.


La Bianchi, visibilmente scossa, ha raccontato di aver inizialmente pensato che la persona dietro la porta fosse la madre del vicino moldavo, ma di essere rimasta confusa dallo shock. Col tempo, i suoi ricordi sarebbero emersi con maggiore chiarezza, sebbene alcuni aspetti del suo racconto siano sembrati suggeriti dal suo consulente Davide Barzan. Nel corso dell’interrogatorio, la Bianchi ha anche fatto riferimento al misterioso incidente che ha coinvolto suo marito Giuliano Saponi, che era finito in coma, e ha insinuato che Dassilva nutrisse risentimento sia verso il marito che verso la suocera. “Louis vedeva la sofferenza che derivava dal loro odio per me,” ha dichiarato, suggerendo che il suo sfogo possa aver alimentato l’odio di Dassilva, portandolo a compiere l’omicidio. Un altro aspetto sospetto riguarda la chiamata al 118 fatta da Manuela. Nella registrazione, la donna ha affermato che la vittima sembrava essere caduta per terra, “apparentemente scivolata”, un dettaglio che ha insospettito il pm Paci. Come poteva la Bianchi sapere che la vittima aveva dei barattoli in mano, se non per aver visto la scena o per aver ricevuto tale informazione dall’assassino? Il pm ha evidenziato che solo l’assassino avrebbe potuto conoscere quel particolare. Nel frattempo, la difesa di Louis Dassilva ha continuato a negare ogni coinvolgimento del suo assistito nell’omicidio. Gli avvocati hanno ribadito che Dassilva non si trovava nel garage la mattina del 4 ottobre 2023 e non ha mai avuto alcun contatto con Manuela riguardo a un possibile cadavere. Durante un incidente probatorio avvenuto qualche giorno prima, sono stati esaminati i risultati delle prove scientifiche raccolte sulla scena del crimine, comprese le tracce di Dna. I legali di Dassilva hanno sostenuto che queste prove lo scagionano e hanno chiesto la sua scarcerazione. Ora, il gip Vinicio Cantarini è chiamato a decidere sulla richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa di Dassilva. Avrà cinque giorni per pronunciarsi, sebbene la decisione non sia vincolante. La vicenda rimane ancora avvolta nel mistero, con nuovi elementi che potrebbero fare luce sull'omicidio di Pierina Paganelli e sulle vere dinamiche che hanno portato alla sua morte.

