Oggi Liliana Resinovich avrebbe compiuto 67 anni. Ma non c’è torta, né candeline. C’è solo un giardinetto di Trieste dove il suo corpo è stato trovato dentro a due sacchi neri, il 5 gennaio 2022. E c’è Sebastiano Visintin, il marito, che da pochi giorni è ufficialmente indagato per omicidio volontario. Una notizia che scuote, ma che sorprende poco. Sono tre anni e mezzo che Sebastiano inciampa in mezze verità, contraddizioni e frasi che suonano storte. Come quel “bisogna zittire Claudio” (l’amante di Liliana), riportato sul settimanale Giallo, o quel “una cosa che io ho provato”, detto agli inquirenti nel 2023. Claudio Sterpin, l’ex maratoneta che amava Liliana, fu il primo a preoccuparsi per la sua sparizione. Fu lui ad allertare i vicini. Non il marito. Intanto l’inchiesta si riapre e si riparte da casa Visintin: centinaia di coltelli e forbici sequestrati, insieme agli abiti del 14 dicembre. Minuscoli filamenti trovati sui sacchi neri e sulle fibre della maglia di Liliana potrebbero incastrare quella felpa gialla che Sebastiano indossava. Lui dice che avevano fatto colazione insieme, ma lei in pigiama, non con quella maglia. Bugia? Confusione? Comodo vuoto di memoria?


E poi ci sono i soldi. Quei 20mila euro scomparsi di cui parlava Sergio, il fratello di Liliana. Prima avrebbe provato ad affidarli a degli amici, poi ai vicini. Strano, per uno che guadagnava 560 euro al mese. “Chi non ha 15mila euro in casa?”, avrebbe detto. Appunto. Nel frattempo Sebastiano si fa intervistare, parte per l’Austria, parla di “belle ragazze”. Il fratello di Liliana replica: “Recita, non ha amici, è sempre stato solo”. E ancora: telefoni “scoperti dopo” ma descritti nei dettagli già nella denuncia. Discussioni “mai avute”, ma smentite da chi li ha ospitati a cena la sera prima. Chiavi “portate via”, ma il mazzo di Liliana non è mai stato ritrovato. E poi la camera con i letti separati che Liliana avrebbe chiesto di nascosto. Forse per staccarsi da un matrimonio che faceva acqua da tutte le parti. Forse per vivere una vita nuova. Che non ha mai avuto il tempo di iniziare.

