Sebastiano Visintin continua ad essere l’unico indagato per la morte di Liliana Resinovich, di cui prima si sono perse le tracce a Trieste il 14 dicembre 202, per poi trovarla senza vita nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico il 5 gennaio 2022: "Con la scomparsa di mia moglie io non ho niente a che fare". Nel corso dell'intervista con Gianluigi Nuzzi, ha ribadito ancora una volta di essere totalmente estraneo ai fatti. Eppure, nel registro degli indagati, non è stato inserito ancora nessun’altro se non lui: "Sinceramente, di tutto questo, la scomparsa di mia moglie, non ho niente a che fare. Perciò sono tranquillo, sereno. Ma da come è stata presentata la cosa a questo punto arrestatemi. Io continuerò sulla mia strada, su quelle che sono le mie possibilità. Sono a disposizione degli inquirenti se mi vogliono sentire, ho i miei consulenti, i miei avvocati che mi sono vicino, perciò sono sereno e tranquillo".

Poi il marito di Liliana ha parlato dell’amante della moglie, Claudio Sterpin, che avrebbe reso altre dichiarazioni sulla relazione che aveva con la donna prima della scomparsa: "Se ha qualcosa da dire, lo dica agli inquirenti. Noi abbiamo determinate cose e determinate ricostruzioni e al tempo giusto, io e i miei avvocati, tireremo fuori i nostri assi. Io sono convinto che qualcosa sia successo a Liliana, ancora non si sa se è un suicidio o un omicidio, non ci sono elementi che possano portare da una parte o dall'altra. Verso il possibile assassino di Liliana proverei disprezzo, per aver rovinato la mia vita e 32 anni vissuti insieme". E sulla questione della cancellazione delle immagini sulla sua GoPro proprio quando erano stati disposti degli accertamenti sulla stessa: "Si tratta di una coincidenza, una casualità. Parliamo di un anno e mezzo dopo, quelle schede erano già state consegnate alle autorità e poi mi sono state restituite". Ma chi è l'assassino di Liliana?

