Il caso di Liliana Resinovich continua a far discutere, e l'ultima puntata di Quarto Grado su Rete Quattro non ha fatto eccezione. Ospiti della serata, Sebastiano Visintin, marito di Liliana, e Claudio Sterpin, l'amico speciale, si sono confrontati in un acceso dibattito che ha lasciato il pubblico senza fiato. Sterpin non ha esitato a mettere in dubbio le dichiarazioni di Visintin, affermando: “Quando lei è scomparsa di certo non l’ha salutato dalla finestra”. Una provocazione che ha scatenato la reazione furiosa del marito: “Ma come si permette di fare certe affermazioni? Come si permette? Come permettete voi di avere una persona qua che non è nessuno?”. Il conduttore Gianluigi Nuzzi ha cercato di riportare la calma, sottolineando a Sterpin: “Lei però non era lì quel giorno”. Sterpin ha quindi fatto un passo indietro: "Mi scuso, ho pensato a voce alta, ha ragione”. Ma le tensioni non si sono placate. Visintin ha incalzato: “Perché non ci spieghi la telefonata di 16 minuti, perché non ci spieghi la frase ‘Liliana è morta per salvare me’?”. Sterpin ha risposto con fermezza: “Accuse ridicole, lei mi ha detto che sarebbe morta se io fossi stato in pericolo, l’ho dichiarato il 15 dicembre in pretura, non ci sono problemi, leggetevi bene la mia deposizione, ci sono tutte queste cose dentro. È inutile parlarne tanto, stiamo creando gossip, la verità è già scritta, ed è scritta nella mia deposizione”. La discussione ha toccato anche la questione della soffitta di Trieste, luogo dei presunti incontri clandestini tra Sterpin e Liliana. Sterpin ha spiegato: “Il marito non credeva alla nostra relazione quindi ho tirato fuori la storia della soffitta, e poi a dicembre 2021 io non avevo più le chiavi della soffitta da tempo, erano di un altro proprietario”.
![Claudio Sterpin a Quarto Grado](https://crm-img.stcrm.it/images/42387475/2000x/20250210-141321593-4643.jpg)
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A questo punto, Visintin è esploso: “Devi avere rispetto per mia moglie, di cosa parli? Sono cose inventate nella tua mente, tutte queste storie d’amore che non esistono, vergognati! Venire alla riesumazione del corpo di mia moglie, nascosto dietro le macchine a fare il pagliaccio, cosa sei venuto a fare quel giorno, con le televisioni che son venute dietro a te. Non c’è una storia d’amore, stai zitto per favore, le porcate che hai detto che con le mani si possono fare tante cose, devi avere rispetto per una persona che non c’è più”. Sterpin ha ribattuto: “Ti dico solo che noi facevamo l’amore tenendoci per mano dieci minuti a casa mia”. Visintin, indignato, ha replicato: “Non nominare il nome di Liliana Resinovich, vergognati!”. Sterpin ha insistito: “Non mi vergogno per niente, Liliana non era tua moglie da tempo e tu lo sai benissimo”. Visintin ha concluso: “Basta per favore, stai parlando di una persona che non c’è più che non può difendersi e non può parlare”. Il confronto si è ulteriormente acceso quando si è parlato della botola scoperta in casa di Sterpin. Visintin ha chiesto: “Perché non hai detto niente?”. Sterpin ha risposto: “La botola è sempre là, cosa c’entra – ha replicato lui – venite a vederla, Liliana Resinovich è morta il 14 dicembre non serviva parlare di botole, mettetevelo in testa”. Infine, i due si sono scontrati sull’incidente del figlio di Visintin. Sterpin ha domandato: “Perché ha chiamato gli amici a 100 km di distanza quando ne aveva alcuni vicini? E poi non capisco come abbia fatto a tirare fuori l’auto del figlio con un cordino?”. Visintin ha replicato: “C’era uno scalino di una decina di centimetri, poi c’era il burrone, non hai la possibilità di fare la manovra e andiamo indietro, se vuoi andiamo con le macchine là, io ho voluto dimostrarlo questo, avrei potuto starmene zitto”. Una serata intensa, carica di emozioni e tensioni, che lascia ancora molti interrogativi sulla tragica vicenda di Liliana Resinovich.
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