Il giallo dell’omicidio di Pierina Paganelli, l’anziana di 78 anni trovata morta nel suo appartamento a Rimini il 4 ottobre 2023, continua a infittirsi con nuove e inquietanti rivelazioni. Al centro della vicenda c'è Manuela Bianchi, la nuora della vittima, indagata per favoreggiamento personale in omicidio. Secondo quanto riportato da Bianchi durante un lungo interrogatorio, Louis Dassilva, il 35enne senegalese già ritenuto l'esecutore materiale del delitto, avrebbe avuto un ruolo cruciale nel momento del ritrovamento del corpo. Stando alla versione di Manuela, Dassilva l’avrebbe incontrata nel garage del condominio, dove le avrebbe detto che dietro la porta tagliafuoco c’era il corpo di Pierina. Dopo averla tranquillizzata, Dassilva le avrebbe indicato le modalità per chiamare i soccorsi e come raccontare l’accaduto. La rivelazione della Bianchi, che si inserisce in un contesto già teso e drammatico, ha scatenato una nuova serie di verifiche da parte degli inquirenti. La Procura, ora, potrebbe chiedere un incidente probatorio, ovvero un'udienza davanti al giudice per acquisire le dichiarazioni della Bianchi sotto giuramento, un passaggio che potrebbe portare a una svolta decisiva. Ma Louis Dassilva non ci sta. Dal carcere di Rimini, dove è detenuto dal luglio scorso, il senegalese ha smentito categoricamente le parole della sua ex amante. I suoi legali, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, affermano che Dassilva non avrebbe mai incontrato Manuela nel garage quella mattina. L’uomo sostiene infatti che sia stato chiamato dalla stessa Bianchi solo in seguito, dopo che lei aveva già fatto la scoperta del cadavere.


Le dichiarazioni della Bianchi, seppure sostenute dal suo consulente Davide Barzan, devono ora fare i conti con un interrogativo fondamentale: quanto sono credibili? In particolare, il racconto dei quattro minuti cruciali, quelli che intercorrono tra la chiusura della basculante del garage e l’apertura della porta da parte di Manuela, resta un punto oscuro da chiarire. Secondo il consulente della Bianchi, la sua versione degli eventi sarebbe stata confermata dagli inquirenti, che avrebbero già riscontrato alcuni dettagli chiave emersi durante le indagini. Un punto, questo, che diventa fondamentale per la veridicità delle parole della nuora. Tuttavia, per gli investigatori della Squadra Mobile, la testimonianza di un'indagata, per quanto sincera possa sembrare, deve rispettare rigidi criteri di spontaneità, verosimiglianza, precisione e coerenza logica. In un contesto così complesso, la verità potrebbe risiedere nelle prove. La Squadra Mobile è al lavoro per verificare ogni singolo aspetto del racconto della Bianchi, che, dopo un iniziale tentativo di omettere la verità, sarebbe poi crollata in lacrime e ha raccontato tutto. Il suo sfogo potrebbe essere determinante, ma dovrà essere supportato da riscontri concreti che non lascino spazio a dubbi. L’ipotesi che la Procura sta valutando è che la dichiarazione della Bianchi possa diventare uno degli elementi chiave per la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Louis Dassilva. Se l’ipotesi che lui sia il killer dovesse essere confermata, il quadro dell'indagine si farebbe ancora più incerto, ma sicuramente più solido. E il confronto tra la Bianchi e Dassilva, in un futuro incidente probatorio con contraddittorio, potrebbe finalmente rivelare la verità nascosta dietro il delitto di Pierina Paganelli.

