Alberto Stasi è l’unico condannato per l’omicidio della sua fidanzata, Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Quando Stasi affermò di aver trovato Chiara riversa sulle scale di casa con il volto bianco, pulito, sostenendo di aver visto il lato destro, “una parte bianca che risaltava rispetto allo scuro che era intorno”, la sua descrizione non sembrò convincente. Sembra infatti che Chiara avesse in realtà il volto ricoperto di sangue, compatibilmente con la dinamica dell’omicidio. La scena del crimine, secondo gli inquirenti, era infatti insanguinata, e risultava improbabile che il volto della vittima potesse apparire “pulito” a chi l’avesse vista per primo. Questa affermazione, apparentemente innocente, fu uno dei primi dettagli che contribuì a sollevare sospetti sul suo conto, alimentando dubbi sulla sua reale presenza sul luogo del delitto e sulla dinamica da lui descritta. Nel corso delle indagini e dei successivi processi, quella frase divenne emblematica delle presunte incongruenze nella sua versione dei fatti. Per la Procura, l’immagine del volto “bianco” poteva essere frutto non di uno shock sincero, ma di un tentativo maldestro di costruire un racconto innocuo, privo di particolari compromettenti. Dopo anni di indagini, due gradi di assoluzione e un processo d’appello bis, nel 2015 Alberto Stasi fu definitivamente condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara. Ma davvero Stasi aveva mentito? Secondo l’esperto di Blood Pattern Analysis Enrico Manieri a Fatti di nera, il programma di approfondimento di Cusano Media Play.

“Io in questo momento, a schermo, ho la fotografia del corpo di Chiara che giace sulle scale. Sono nella posizione in cui Alberto avrebbe visto il corpo. Sono in cima alle scale, vedo Chiara in fondo a queste scale, è appoggiata con la guancia sinistra sul gradino, ha i capelli che coprono la zona della fronte e la zona dove c’è la ferita a sopracciglio destro. E dalla posizione in cui sono la porzione di viso che si vede è la porzione della guancia destra, che è bianca”. Manieri sottolinea nuovamente questo particolare: “La foto di Chiara sulla scala, prima che venisse mossa, mostra uno spicchio di viso che è la guancia destra, non ha lesioni, non ha macchie di sangue. Inutile dire che era una maschera di sangue”. Ma quindi Stasi aveva ragione? Eppure fu lui a cambiare la sua versione dei fatti, correggendo il primo racconto. Per Manieri lo avrebbe fatto a causa di “un altro errore fatto a livello investigativo”. Secondo l’esperto, Stasi avrebbe cambiato la sua versione dopo aver visto, in sede di interrogatorio, la foto di Chiara dopo che venne mossa, mostratagli dal maresciallo Marchetto per metterlo in difficoltà. Un ripensamento, quindi, che potrebbe essere stato dettato dalla pressione del momento.
