Pochi rimpiangeranno le vecchie chiavi con cui si apriva o si chiudeva la propria auto manualmente. Da vari anni è in uso il telecomando che sblocca e richiude le portiere grazie ai sensori “intelligenti”. Ma il progresso tecnologico non mette tuttavia al riparo dai furti, come sanno i proprietari di autoveicoli rubati sotto casa, con il comando magari dentro l’abitazione, o ancor più nei casi in cui la vettura sia a distanza maggiore, cosicchè il ladro di turno dotato di trasmettitore, con un complice nelle vicinanze munito di ripetitore di segnale, possa captare quest’ultimo e inviarlo alla macchina da rubare.
Una delle vittime della trovata è stato Edmund King, presidente dell’ACI inglese, l’Automobile Association, che un brutto giorno ha visto evaporare nel nulla la sua Lexus da 60 mila euro. A raccontarlo è stato lui stesso al Telegraph, spiegando che aveva messo il telecomando in una scatola metallica, teoricamente sufficiente a schermare i segnali con l’auto. King, allora, ha escogitato un’altra soluzione, prontamente consigliata ai lettori del quotidiano: ha infilato il telecomando in una borsa con una rete di metallo, l’ha riposta sempre nella scatola, e poi ha “nascosto” tutto quanto… nel forno a microonde in cucina. Aggiungendo, però, che per star sicuro ha comprato anche un dispositivo blocca-volante. Non si è mai troppo prudenti.