Da diversi mesi circolano voci sulla possibile discesa in politica di Pier Silvio Berlusconi, un'idea sempre smentita che potrebbe però sconvolgere il panorama politico, in particolare all'interno del centrodestra. Recentemente, le speculazioni sul futuro ruolo del figlio di Silvio Berlusconi alla guida di Forza Italia si sono intensificate, come scrive oggi Dagopsia in una sua Dagonota, che rende nota addirittura una data: aprile 2025. Che è la stessa del referendum sull’autonomia differenziata. Alcuni osservatori temono che una potenziale sconfitta del centrodestra in questo contesto potrebbe innescare una crisi di governo, dato che Matteo Salvini ha legato la sopravvivenza dell'esecutivo a questa riforma. Nei corridoi, scrive il sito guidato da Roberto D'Agostino, si mormora: “Giorgia Meloni mangerà il panettone, ma non è certo che arriverà alla colomba”. Se così fosse, Pier Silvio si troverebbe a fronteggiare una sfida simile a quella del padre, vinta trent'anni fa: formare rapidamente una squadra di persone fidate, selezionate dal mondo professionale, per poi presentarsi come candidato di una “rivoluzione liberale”. Questa volta, il tutto si arriccherebbe di una battaglia sui diritti civili, ispirata dalla nota dichiarazione di Marina Berlusconi: “In merito a questioni come aborto, fine vita o diritti Lgbtq+, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Ognuno deve avere la libertà di scegliere”.
Giorgia Meloni ha finora respinto lo scenario delle dimissioni in caso di una sconfitta referendaria, anche se se la riforma dovesse essere bocciata. Ma è difficile immaginare che Salvini e la Lega rimangano senza fare nulla nella maggioranza. anche perché è chiaro che il governo non sarà rovesciato dalle opposizioni, che si mostrano quantomai divise, ma potrebbe implodere a causa di una crisi interna all'alleanza di centrodestra. Elly Schlein, intanto, osserva il calo del Pd nei sondaggi, nonostante le difficoltà del governo (dal caso Sangiuliano-Boccia a quello Santanché). Giuseppe Conte, invece, è impegnato nella riorganizzazione del M5s dopo lo scontro interno con Beppe Grillo. Infine, l’ex terzo polo, diviso dalle ambizioni di Renzi e Calenda e con sempre meno voti, cerca casa ma in pochi sembrano volerlo. A questi elettorati potenzialmente diversificati potrebbe rivolgersi una nuova Forza Italia, ripulita dalle ombre giudiziarie di Silvio berlusconi e rinnovata con una maggiore apertura verso i diritti civili, le minoranze, l'europeismo e l'atlantismo. Chi è contrario a questo progetto politico? Come scrive Dago, sembra che a mettersi di traverso sia proprio Marina Berlusconi, provata da anni di battaglie legali e mediatiche del padre, temendo che il fratello possa essere travolto dallo stesso destino, soprattutto ora che le aziende di famiglia non hanno più bisogno di salvataggi.