Massimo Cacciari e Giordano Bruno Guerri rispondono a Zerocalcare, che anche quest’anno sta a fa la pipì in aria ppe nun anna’ a Più Libri Più Liberi: pare proprio che Chiara Valerio je sta sul naso. Ma se nun li conosci, er nazismo e er fascimo, come fai a partì de capoccia sur naso? Ar contrario sei più fraggile se nun te fai ‘na curtura che ppe’ fattela devi lègge’ anche quella robba lì. Cioè, se je nascondi ‘sti libbri, a la gente, proprio proprio je dai quell’allure (anvedi che parola) “esoterica” che in una società “noncielodicono” attrae er pischello che ce sta dentr’ognuno de noi.
E così, come abbiamo scritto, Zerocalcare anche quest’anno si è agitato e ha annunciato di non volere più andare a 'Più libri più liberi', la fiera della Piccola e Media editoria al via domani a Roma dopo la scelta dell'Associazione Italiana Editori (Aie) di confermare la presenza della casa editrice 'Passaggio al Bosco'. N’artra vorta? E puro l’anno scorso non sei annato all’evento, anche se a fa’ er firmacopie sì che ce sei annato: come se dice “pecunia non fa er saluto romano”.
"Quest'anno – ha fatto lo spiegone Zerocalcare - ci sarà una casa editrice che pubblica tutta roba che onestamente pare proprio nazista. Io sono cresciuto con un paletto molto rigido, che non mi sono inventato io, mi è stato tramandato da gente più grande di me, ed è che non si condividono gli spazi con i nazisti. Perché stare in un contenitore insieme a loro è come aprire un catalogo e accettare che sono tutte opinioni uguali e una vale l'altra".
Ora, Zerocalcare, coi suoi paletti, può giustamente farci quello che vuole, soprattutto se rigidi, ma a molti non sta sembrando un atteggiamento democratico né efficace dal punto di vista dell’antifascismo militante. Tra questi Giordano Bruno Guerri, che tramite l’agenzia di stampa AdnKronos ha mandato un messaggio al fumettista: "Vai alla Fiera e parla con i responsabili della casa editrice. Puoi dire loro che non ti piacciono, che sei completamente in disaccordo con quello che fanno. Questo è sempre meglio che non andare alla manifestazione. Vai dicendo a chi sta dall'altra parte del banco: 'Non mi piacete per niente', però non vi darò la soddisfazione di non venire, privando i miei lettori della mia presenza'". Secondo Guerri, "anche quella casa editrice ha diritto di ospitalità". "Io, ovviamente – ha continuato lo storico - non condivido le loro idee, la loro politica editoriale. Però devono essere liberi di pubblicare, anche perché quei testi non sono riservati solo ai fanatici: sono strumenti di studio e di conoscenza. Anche i firmatari di quell'appello potrebbero arricchire la loro cultura leggendoli, sarebbero più attrezzati per controbattere quelle idee".
Della stessa idea il filosofo Massimo Cacciari, che sempre all’AdnKronos dichiara: "Premesso che nelle fiere o nei saloni del libro ci sono sempre stati volumi di autori di destra o di estrema destra, così come le loro case editrici di riferimento, mi preme sottolineare, sul piano del dibattito culturale, che qualunque forma di censura è completamente sbagliata. In definitiva, la censura rischia di portare acqua al mulino di chi si vuole avversare. Alle fiere del libro si va per ascoltare, per discutere e, se necessario, per contestare le idee presentate, per mettere in dubbio eventuali opinioni oggettivamente false, ma non si censura".
E anche per quest’anno ci chiederemo se Zerocalcare si noterà di più se non va alla fiera o se va ma resta in disparte a fare il firmacopie.