I veicoli a motore (e i rimorchi) devono essere tenuti in condizioni di massima efficienza, comunque tale da garantire la sicurezza e da contenere il rumore e l’inquinamento entro i limiti stabiliti dalla legge, come previsto dall'articolo 79 del Codice della strada. Per questo è obbligatoria la revisione periodica del mezzo, da effettuare presso le officine autorizzate dal Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Viaggiare senza avere ottemperato all’obbligo di revisione periodica porta a sanzioni che comprendono il ritiro della carta di circolazione e una multa da 170 a 700 euro circa, in base ai casi.
Tempi e scadenze
La prima revisione è obbligatoria dopo 4 anni dalla prima immatricolazione entro il mese di rilascio della carta di circolazione. Le successive revisioni devono essere effettuate ogni 2 anni entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l'ultima revisione. Dette scadenze si applicano ad autovetture, autocaravan, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 kg, motoveicoli e ciclomotori, rimorchi di massa complessiva non superiore ai 3.500 kg (dal 2018).
Quali veicoli devono essere sottoposti a revisione annuale?
La revisione è prevista ogni anno invece per autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso complessivo superiore ai 3.500 kg, autobus, autoambulanze e i veicoli atipici (ad esempio, le auto elettriche leggere da città).
I controlli preventivi
Prima di prendere l’appuntamento con una delle officine autorizzate, il proprietario della vettura può effettuare una serie di controlli preventivi relativi a:
- verifica dell’integrità della targa anteriore che posteriore;
- corretta accensione di luci e spie;
- funzionamento, usura e controllo della pressione di gonfiaggio e del battistrada residuo degli pneumatici (ruota di scorta compresa, quando presente), oltre alla verifica della misura degli pneumatici, nel rispetto delle indicazioni per gli pneumatici omologati;
- i livelli dei liquidi (acqua, olio, lavavetri);
- stato dei cristalli;
- stato dell’impianto di scarico;
- stato delle cinture di sicurezza.
Cosa viene controllato dalle officine autorizzate
Al momento della revisione, gli addetti delle officine autorizzate sono chiamati a una serie di controlli obbligatori su:
- efficienza dell’impianto di frenatura;
- efficienza di assi pneumatici e sospensioni;
- visibilità (stato di vetri, specchietti e lavavetri);
- efficienza ed efficacia dello sterzo;
- funzionalità dell’impianto elettrico (proiettori, luci, indicatori);
- condizioni del telaio (carrozzeria, portiere, marmitta, serbatoi);
- gas di scarico ed emissioni;
- stato degli altri equipaggiamenti.
Il certificato di revisione
Il certificato di avvenuta revisione deve essere tenuto a bordo e mostrato in caso di richiesta delle autorità competenti. Nel certificato sono presenti i dati identificativi della vettura (numero di targa e telaio, categoria della vettura), numero di chilometri al momento della revisione, data, luogo, esito della revisione. Le informazioni vengono direttamente trasmesse dalle officine al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Cosa succede se l’auto non passa la revisione?
Se la vettura non passa la revisione l’addetto può indicare due condizioni:
- ripetizione: la vettura non ha superato uno o più controlli (non di tale gravità da pregiudicarne la sospensione dalla circolazione);
- sospensione alla circolazione: in questo caso, l’auto può circolare solo per essere portata a fare le riparazioni necessarie.
In entrambi i casi il proprietario ha un mese di tempo per riparare la vettura e ripetere la revisione, pagando nuovamente la procedura.