Che le temperature rigide non aiutino le performance delle batterie al litio è un riscontro oggettivo che ciascuno può fare attraverso l’utilizzo al freddo di un qualsiasi smartphone o di una fotocamera. Il discorso non cambia quando si parla delle vetture elettriche le cui batterie, con i rigori dell’inverno, devono far fronte a una serie di condizioni che le rendono meno performanti, a causa dell’influenza che le basse temperature hanno sul completamento del processo di reazione chimica che avviene all’interno delle batterie quando la temperatura delle celle di discosta dal valore ottimale, tra i 15° e i 20° C, e le correnti che le attraversano diminuiscono.
Non si tratta di inconvenienti drammatici (altrimenti non si spiegherebbe come mai i Paesi con la più alta percentuale di vetture elettriche sono Svezia, Paesi Bassi e Finlandia), ma si situazioni delle quali tenere conto anche per migliorare l’efficienza della propria vettura elettrica in inverno.
Più freddo, meno autonomia
Sì, le batterie soffrono il freddo che ne riduce l’autonomia. Mediamente il calo è tra il 15% e il 20% rispetto all’uso in condizioni normali. Un inconveniente che, su una batteria con un’autonomia media stimata in 400 km, può ridurla di un’ottantina di chilometri, costringendo a una ricarica più frequente, anche in considerazione della parte di energia utilizzata dai sistemi di riscaldamento. A temperature inferiori ai 10° C, anche il sistema rigenerativo può non funzionare a pieno regime.
Ricarica più lenta
Il freddo però ha conseguenze negative anche sul ciclo di ricarica delle batterie. Considerando che la batteria non perviene alla velocità massima di ricarica prima di raggiungere la propria temperatura ideale, la capacità di assorbimento diventa minore e i tempi finiscono per allungarsi, senza contare il maggiore fabbisogno di energia per completare l’operazione.
Neutralizzare gli effetti del freddo
Quando il freddo si fa più intenso, insomma, risulta sempre utile ricaricare la vettura quando la batteria è ancora calda, vale a dire al termine di un viaggio. Più in generale ricaricarla in garage o in una rimessa mette al riparo dalle temperature più rigide, e per il medesimo motivo può aiutare parcheggiare la vettura al sole, se e quando possibile. Oltre a quello classico di controllare il livello di carica e non scendere mai a livelli troppo bassi, un altro accorgimento da tenere in considerazione è quello di avviare la vettura quando è ancora collegata alla colonnina di ricarica, così da prendere l’energia necessaria dalla fonte di ricarica e non dalla batteria stessa, anche perché una batteria a basso stato può non riuscire a fornire la corrente necessaria ad avviare il motore anche a 5-6° C.
Preservare l’energia
La presenza o l’installazione di un sistema di controllo di temperatura delle celle è utile per mantenere la batteria all’interno della forbice di temperatura ideale per la sua efficienza, ma per preservare l’energia in viaggio è necessario adottare uno stile di guida smart e, possibilmente, in modalità eco, capace di limitare i consumi proprio laddove l’autonomia, per cause esterne, è ridotta.