image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Altro che batterie elettriche in Italia.
Perché la gigafactory rischia la
chiusura e Stellantis…

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

28 gennaio 2023

Altro che batterie elettriche in Italia. Perché la gigafactory rischia la chiusura e Stellantis…
La produzione di batterie elettriche in Italia? Non si può dire che vada a gonfie vele, anzi. La gigafactory Italvolt ha problemi strutturali che potrebbero portare alla chiusura dello stabilimento a Ivrea, mentre alternative in grado di competere con le realtà cinesi richiederanno ancora qualche anno. Intanto la CATL la fa da padrone e tutti si affidano al produttore asiatico, mentre in Italia...

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Il progetto della fabbrica di batterie elettriche per auto Italvolt situata ad Ivrea, che dovrebbe sorgere sui terreni ex Olivetti, è a rischio di fallimento a causa della mancanza di connessione alla rete elettrica locale. Nonostante annunci, progetti e piani di intervento, si scopre che l'impianto disegnato da Pininfarina, che avrebbe dovuto estendersi su 300.000 metri quadri, creare lavoro per 3.000 persone e generare un indotto di oltre 10.000 posti, non può raggiungere la sua piena capacità produttiva di 45 GWh all'anno a causa di questo problema. Ciò renderebbe la fabbrica una delle più grandi del suo genere al mondo.

Il progetto dello stabilimento Italvolt
Il progetto dello stabilimento Italvolt

Era noto a tutti che la costruzione della gigafactory in Piemonte stava subendo diversi ritardi. Alcuni attribuivano la responsabilità alla crisi del governo Draghi e al cambio di leadership con la premier Meloni, mentre altri sostenevano che i problemi finanziari e fiscali dell'imprenditore erano la causa principale. Adesso, c'è una nuova e sorprendente svolta. Tuttavia, questo non significa che il progetto sarà abbandonato, poiché la società ha già investito circa 10 milioni di euro in lavori ingegneristici, perizie e burocrazia. Il manager ha dichiarato che la volontà di continuare a investire in Italia rimane, ma che non possono permettersi di essere impreparati in caso di ulteriori imprevisti.

 

Carlos Tavares, CEO di Stellantis
Carlos Tavares, CEO di Stellantis

Lasciare Ivrea non significherebbe per Italvolt abbandonare il Piemonte, poiché come ha ammesso lo stesso Carlstrom, la transizione dai motori a combustione interna ai veicoli elettrici causerà disoccupazione in Italia, poiché l'Italia è forte nella produzione di motori endotermici e molte aziende licenzieranno dipendenti. Ciò permetterà loro di avere a disposizione una forza lavoro qualificata. Italvolt non è l'unica società ad aver incontrato difficoltà nella costruzione di una gigafactory. Anche Britischvolt, una società gemella da 3,8 miliardi di euro e 3.000 lavoratori che avrebbe dovuto essere costruita nel Nord dell'Inghilterra, in collaborazione con Pininfarina, Siemens, Aston Martin e Lotus, ha fallito nell'ottenere i fondi necessari e si è trovata in amministrazione controllata.

 

Lars Carlstrom, CEO di Italvolt
Lars Carlstrom, CEO di Italvolt

Attualmente, la produzione di batterie è un'attività dominata dall’Asia, in particolare dalla Cina, che detiene più della metà del mercato globale con la sola CATL, che rappresenta un terzo del business. La Corea del Sud segue al secondo posto con poco più del 25%, mentre il Giappone si posiziona al terzo posto con un solido 10%. Gli altri paesi del mondo detengono meno dell'8% del mercato. Il dominio di CATL è evidente e molti produttori automobilistici utilizzano le batterie CATL nei loro veicoli, tra cui Tesla, Peugeot, Hyundai, Honda, BMW, Toyota, Volkswagen e Volvo. Ciò ha portato a una crescente preoccupazione per la decisione dell'UE di vietare la vendita di veicoli a combustione tradizionale dal 2035, vista come un regalo alla Cina. Per contrastare la tendenza, l'Italia, attraverso la società Stellantis, inizierà a produrre batterie elettriche nel 2026 nell'impianto di Termoli, ma fino ad allora dovrà fare affidamento sull'estero per la produzione di batterie.

 

La fabbrica CATL in Cina
La fabbrica CATL in Cina

More

Clarkson: “Altro che bici e mezzi pubblici. Per spostarsi serve l’auto. Ma si favoriscono i ricchi e si colpiscono i poveri”

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Jeremy's back

Clarkson: “Altro che bici e mezzi pubblici. Per spostarsi serve l’auto. Ma si favoriscono i ricchi e si colpiscono i poveri”

Feltri scatenato su benzina, ambientalisti, Sala a 30 km/h e ponte sullo Stretto

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Levateje er vino

Feltri scatenato su benzina, ambientalisti, Sala a 30 km/h e ponte sullo Stretto

C’era una volta l’ironia: ecco perché quella spiccia dei meme ha rotto il ca**o (c’entra David Foster Wallace)

di Michele Monina Michele Monina

Una bella sòla

C’era una volta l’ironia: ecco perché quella spiccia dei meme ha rotto il ca**o (c’entra David Foster Wallace)

Tag

  • Attualità
  • Auto elettrica
  • auto elettriche
  • Stellantis

Top Stories

  • TURISMO IMPAZZITO O CONSAPEVOLE? Toscana flop, Rimini cresce ma gli alberghi soffrono. E il boom non è al mare ma nell’entroterra con gli agriturismi…

    di Angela Russo

    TURISMO IMPAZZITO O CONSAPEVOLE? Toscana flop, Rimini cresce ma gli alberghi soffrono. E il boom non è al mare ma nell’entroterra con gli agriturismi…
  • IL TURISMO HA FATTO CRACK? Il critico Visintin: “Spiagge vuote? In Liguria prezzi folli e in Versilia anche peggio”. Romagna? “A Rimini chiudono gli hotel”. E sui giovani “all’estero” e l’overtourism: “Non siamo mai contenti…”

    di Angela Russo

    IL TURISMO HA FATTO CRACK? Il critico Visintin: “Spiagge vuote? In Liguria prezzi folli e in Versilia anche peggio”. Romagna? “A Rimini chiudono gli hotel”. E sui giovani “all’estero” e l’overtourism: “Non siamo mai contenti…”
  • CHE SUCCEDE AL TURISMO? Il flop Toscana specchio dell'Italia con il “sistema Versilia”. Guido Mori: “Ecco perché gli stagionali hanno responsabilità”. L’offerta “noiosa”, i prezzi stile Milano e i parcheggi...

    di Domenico Agrizzi

    CHE SUCCEDE AL TURISMO? Il flop Toscana specchio dell'Italia con il “sistema Versilia”. Guido Mori: “Ecco perché gli stagionali hanno responsabilità”. L’offerta “noiosa”, i prezzi stile Milano e i parcheggi...
  • CON SALA A MILANO NASCE ARCHITETTOPOLI? Parla Colaprico (Repubblica): “Tangentopoli? Non c’entra niente, ma gli architetti… Pd e 5 Stelle garantisti? Però forcaioli con gli avversari”. E su Almasri, Meloni, Israele e genocidio…

    di Giulia Sorrentino

    CON SALA A MILANO NASCE ARCHITETTOPOLI? Parla Colaprico (Repubblica): “Tangentopoli? Non c’entra niente, ma gli architetti… Pd e 5 Stelle garantisti? Però forcaioli con gli avversari”. E su Almasri, Meloni, Israele e genocidio…
  • TUTTA LA VERITÀ DI Roberta Bruzzone sulla morte di Simona Cinà: “I fatti descritti delineano uno scenario ben oltre l’ipotesi del malore o del semplice incidente”. Ma davvero delle ottanta persone presenti nessuno l’ha vista entrare in piscina?

    di Giulia Ciriaci

    TUTTA LA VERITÀ DI Roberta Bruzzone sulla morte di Simona Cinà: “I fatti descritti delineano uno scenario ben oltre l’ipotesi del malore o del semplice incidente”. Ma davvero delle ottanta persone presenti nessuno l’ha vista entrare in piscina?
  • Il porcile di Olly al ristorante ci rivela la balorda figura di mer*a che ci avrebbe fatto fare all'Eurovision?

    di Grazia Sambruna

    Il porcile di Olly al ristorante ci rivela la balorda figura di mer*a che ci avrebbe fatto fare all'Eurovision?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Clarkson: “Altro che bici e mezzi pubblici. Per spostarsi serve l’auto. Ma si favoriscono i ricchi e si colpiscono i poveri”

di Matteo Cassol

Clarkson: “Altro che bici e mezzi pubblici. Per spostarsi serve l’auto. Ma si favoriscono i ricchi e si colpiscono i poveri”
Next Next

Clarkson: “Altro che bici e mezzi pubblici. Per spostarsi serve...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy