Claudio Terruzzi, imprenditore, ma anche vincitore di gare di enduro in tutto il mondo e soprattutto ricordato per le sue storiche partecipazioni alla Parigi-Dakar, ci ha concesso una intervista un po’ particolare. Va bene parlare di motori, ma è sempre più stringente chiedersi: con cosa li alimenteremo in futuro visti i rincari dei carburanti e tutti i dubbi legati all’elettrico? Ne abbiamo parlato con lui prendendola alla larga: dalla scelta di alcuni sindaci di spegnere le luci del Natale per risparmiare, ai problemi di approvvigionamento del gas dopo la chiusura dei canali russi, fino a quello che ci aspetta dalla mobilità elettrica, anche per le moto da fuoristrada. E vi facciamo uno spoiler: lui questa evoluzione non la vede bene. Anzi: “Malissimo!”
Crisi energetica e caro bollette sono il tema del momento e l’ultima notizia è che alcuni sindaci decidono di provare a ridurre la spesa spegnendo alle undici gli alberi di Natale: cosa ne pensi?
È una stupidaggine, a dir poco. Perché ha un impatto sicuramente negativo sull’emotività di quelli che ne fruiscono per la gioia del periodo natalizio. In realtà poi non porta nessun tipo di beneficio, se non in punti infinitesimali percentuali nell’ambito del risparmio energetico. Quindi il discorso è assolutamente demagogico: capisco che si voglia trasmettere alla popolazione la necessità e la voglia di voler risparmiare, ma andare a toccare proprio questi elementi, che tra l’altro sono limitatissimi nel tempo e quindi porterebbero ad un risparmio minimo, ribadisco mi sembra un’operazione politica demagogica al limite del ridicolo.
E quindi cosa possiamo fare?
Se Milano ad esempio sicronizzasse a 50km orari i semafori di viale Zara ci sarebbe un risparmio enorme tra benzine, carburanti da accelerazione e decellerazione, polveri sottili generate dalle frenate delle macchine. Un risparmio energetico di miliardi, altro che spegnimento degli alberi di Natale.
Com’è possibile che nel 2022, dopo anni di battaglie ambientaliste, non ci sia un piano d’emergenza nemmeno per tenere accesi gli alberi di Natale del Bel Paese?
In realtà un piano d’emergenza non serve perché noi consumeremo durante quest’inverno più o meno 40miliardi di metri cubi di gas e ne abbiamo 15 di riserve sufficienti più le importazioni che non dipendono dalla Russia se non per 3 miliardi di metri cubi. Siamo autonomi e anche se mancasse il corrispettivo russo, saremmo coperti. Poi certo, dipende dalla rigidità dell’inverno, dalle attività virtuose dei cittadini abbassando i riscaldamenti, da una serie di cose. Il problema enorme sta nel costo dell’energia legato alle utenze industriali.
L’idea dell’energia solare è poco percorribile per un uso del genere?
Non moltissimo, il costo dei pannelli che non viene più ammortizzato, se non durante quel periodo, non lo giustifica. Ma è una bazzecola il risparmio che si viene a generare. È un’iniziativa assolutamente da non farsi.
Che proposte avresti tu?
Le mie sono le proposte di un cittadino di buon senso. Noi abbiamo un impatto delle energie alternative sul bilancio energetico italiano del 40% e in realtà la bolletta viene poi allineata al massimo costo del gas, quindi già solo su questo argomento, sul costo specifico delle energie alternative, come fotovoltaico, geotermico ed eolico, è molto inferiore a quello di gas e petrolio e carbone e la bolletta deve essere adeguata al fatto che in Italia il 40% dell’energia è prodotta da fonti alternative. È come se tu entrassi in un un negozio di scarpe e tutte le calzature presenti costassero come quelle più care e non ha senso. È un problema da risolvere.
C’è anche un problema a livello industriale.
Ci sono aziende del settore ceramico e siderurgico che pagano cento volte di più l’energia del gas perché definite aziende “energivore” e sono tutte realtà a rischio chiusura o cassa integrazione. In tutti e due i casi ci sarebbe un impatto negativo sia sulla finanza pubblica e con i conseguenti licenziamenti si creerebbe una deflazione che vedrebbe una riduzione dei consumi. Insomma un circolo negativo in cui si riducono le produzioni, in cui si manda a casa il lavoratore, non si produce più, nessuno comprerebbe più e l’Italia vedrebbe un abnorme aumento del debito pubblico.
Sei un grande campione del mondo dell’enduro, quindi tocchiamo un argomento che ti è familiare: moto e benzina. L’OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) ridurrà l’estrazione del greggio. Ormai il carburante costa così tanto che ci ritroveremo a spingere i nostri mezzi… Le moto elettriche sono il futuro?
Ha un suo senso logico solo per l’utilizzo ridotto, l’autonomia della moto elettrica è limitata, utilizzata in fuoristrada varia a secondo dell’uso, a seconda di quanto il pilota pesa, di quanto si va forte, che tipologia di percorso si affronta, non puoi affidare ad un’autonomia così variabile il rischio di rimanere a piedi in mezzo a un bosco e non puoi certamente girare con un caricatore in spalla come le auto. Sto parlando di motori da fuoristrada. In più non ci sono colonnine in zone più adatte all'uso motociclistico. Gli scooter in città ovviamente è un altro discorso. Sto parlando dell’uso della moto in quanto tale, quindi in sostanza la vedo malissimo. Non male, malissimo!