A Phillip Island la MotoGP ci ha regalato la gara più bella dell’anno e una lunga serie di situazioni da raccontare in attesa di Sepang, dove Pecco Bagnaia può vincere il suo primo mondiale in MotoGP, il primo per Ducati dopo quello del 2007 nonché il primo di un italiano dopo Valentino Rossi. Non solo, perché Fabio Quartararo ha tutte le possibilità di rispondere e Aleix Espargarò non ha ancora mollato il colpo. Ad ogni modo nel nostro MOWGP, live su Instagram, abbiamo voluto fare qualcosa di diverso e ricordare Giovanni Di Pillo, morto il 13 ottobre a Firenze, assieme a chi lo conosceva davvero. Qui trovate la diretta integrale, di seguito qualche estratto.
Il primo che abbiamo chiamato è stato Dj Ringo, che con Giovanni ha diviso il microfono del GP d’Italia al Mugello e una lunga serie di viaggi, servizi, gare e lavori. Ci ha detto immediatamente di sì. E poi Marco Melandri, disponibile da subito, a cui si sono aggiunti Paolo Beltramo - ormai nostro ospite fisso - ed Elisa Galvagno, che aveva incantato Di Pillo in una gara diversi anni fa.
Melandri racconta che le prime telecronache le ha fatte con lui per Nuvolari, al MotorShow di Bologna: “Cambiavamo il nome ai piloti, Ricky Carmichael diventava Riccardo Carlo Michele, ci divertivamo come bestie. Con Ringo, quando facevamo le gare di Supermotard tutti insieme, gli dicevamo che il rodaggio era finito da un pezzo perché andava molto piano. Mi ricordo anche quando provò la Honda MotoGP in Malesia… forse non superò i 7.000 - 8.000 giri, però in tutte le foto era sempre su una ruota. E quando gli chiedevi se andava ti diceva ‘non lo so, io voglio solo impennare’”.
Gli aneddoti più belli li racconta Ringo, ancora nello studio di Virgin Radio: “Una volta a Valencia mi ha fatto arrestare. Questo perché l’anno prima - ride - gli ho messo un perizoma rosso in valigia e quando sua moglie Cristina l'ha aperta l’ha spaccato di mazzate: ho dovuto spiegare io al telefono che era uno scherzo! Così la volta dopo si è vendicato. Stavamo tornando da Valencia dopo l’ultima gara di Bayliss in MotoGP (2006, quando vinse da wildcard, ndr.), arrivo all’imbarco e mi portano via in quattro perché ci aveva nascosto dentro una pistola! Io ridevo e loro si incazzavano: ‘perché ride, c’è poco da ridere!’. Aveva tolto il tappo dalla pistola giocattolo ed io ho rimediato un foglio di via per due anni. In tutto questo l’aereo è partito con mezz’ora di ritardo e mi hanno infamato tutti. Fa parte del gioco, con le persone simpatiche si fanno scherzi, buone mangiate e si ascolta buona musica”.
Elisa Galvagno, 19 anni e tre campionati italiani vinti nel motocross, dice che l’ha conosciuto a Maggiora, nel 2015: “È stato amore a prima vista, io ero piccolina, lui era lì a fare lo speaker e quella è una pista abbastanza tosta, soprattutto per i bambini. Lui è rimasto molto colpito da questa ragazzina e ha scritto delle bellissime parole che non mi sarei mai aspettata da una persona chea ancora non conoscevo bene”.
“Giovanni amava il motocross”, le risponde il DJ. “Aveva iniziato anche lui così, aveva corso. Negli anni Settanta aveva una 2CV e per andare a fare le gare - dove arrivava sempre ultimo, come me - smontava la moto e in qualche modo riusciva a metterla dietro, in macchina, con la ruota sopra e gli elastici a tenerla ferma! Partiva, la rimontava… Sono racconti molto belli, erano viaggi pazzeschi”.
Per ultimo, Ringo tiene il racconto più bello: “Ora farò fatica a trattenere una lacrima. Qualche mese fa lui era un po’ rimesso dalle operazioni, gli dicevo sempre che era una cazzo di pelle di daino… avete presente quando è secca? Però stava bene, si stava riprendendo. Yamaha mi ha chiamato per un lavoro e siamo andati a vedere i luoghi del rock inglese con due Yamaha 900. Abbiamo fatto Brighton, Londra, Manchester, Liverpool e siamo arrivati al Tourist Trophy, che era il suo sogno. Quando siamo arrivati sull’Isola di Man io l’ho guardato negli occhi, era pazzesco. Era un bambino. E sono felice che prima di andarsene si sia fatto questo viaggio con me. Poi si incazzava perché pioveva sempre: ‘Maremma maiala, sti cazzo di inglesi!’”.
Ha ragione anche Paolo Beltramo, che ci ha ricordato del fatto che questa domenica (ne abbiamo scritto qui) si correrà il 23 ottobre, come nel 2011. Come quando c’era Marco Simoncelli. E che adesso lui, Phil Read e tutti gli altri avranno un telecronista eccezionale a raccontarli.
Ciao Giò!