Altro merdone pestato. Si è sempre detto che la cultura non ha prezzo, tranne se si tratta di Andrea Scanzi, che a mezzo social dichiara placidamente di non sentire suo il mondo della scuola, perché qualora invitato, dovrebbe andarci aggratis. Già, perchè gli istituti scolastici non dispongono di soldi per pagare le lezioni di una celebrità del suo calibro.
Spargere cultura nelle scuole? “Me lo chiedono da sempre e quel mondo non lo sento vicino e non mi attrae. Non viaggio gratis, le scuole non hanno soldi e anche se ci fosse un gettone direi di no. Chi vuole vedermi, viene a teatro. Dove do tutto quello che ho”. A fare il musicologo de noantri.
Sparata infelice che non passa inosservata, anzi le bastonate non si contano. Tra tutte spicca il post avvelenato dello scrittore Paolo Di Paolo, che replica duro: “Uscita ributtante del mese. ‘Quel mondo non lo sento vicino’… La frase più stupida e più intollerabile che si possa sentire da chi presume di poter ‘spargere cultura’. Anzi: da qualunque essere (realmente) umano. Non c’è niente di più importante della scuola. Niente. Detto questo, non so se è bene che Andrea Scanzi vada nelle scuole. Meglio di no”.
A conti fatti il viaggio verso l'autocelebrazione ha preso una piega amara, sarà che i rientri in treno sono raccomandabili solo alle bidelle pendolari? Ma al di là della pochezza dimostrata, come sollecita l'autore romano, resta da capire cosa mai potrebbe fare nelle scuole tale Scanzi. Anche perché, come se non bastasse, sciorina tra gli scrittori sudamericani Saramago, Pessoa e Lobo Antunes. Del resto è cresciuto con la letteratura latino-americana, no? Quando la superbia è direttamente proporzionale all'ignoranza!
Ma non sono le uniche battute a far discutere, e con lo stesso scazzo. E pensare che la richiesta d’interazione era partita da lui! Opinioni su autonomia differenziata e federalismo fiscale? Scansa che è un piacere. “Non parlo gratis di politica, perché non lavoro gratis. Se me lo chiederanno in Tv, o ne scriverò sul Fatto, avrai la risposta”. È stata difficile la gavetta da giornalista? Racconta di come hai iniziato. Lui non si scompone: “In una eventuale autobiografia. Di sicuro non qui. E comunque trovi un sacco di mie interviste in cui racconto aneddoti”. Intanto che si compiace dei suoi ritmi. “Pensi che sia facile da 11 anni fare ai miei livelli tivù, teatro, articoli, libri, preparazione fisica eccetera?”. Case libri auto fogli di giornale... Come ha fatto tutto quell'ego a entrare in una storia sola? Alla fine s’è capito cosa potrebbe fare Scanzi nelle scuole: imparare a stare al mondo.