Se voleva battere Giorgia Meloni, che in questi giorni tutti danno come la nuova regina dei social, bé, c’è riuscito d’emblée. Mi riferisco ovviamente al pullman di troie che Silvio Berlusconi ha promesso ai giocatori del Monza nel caso di vittoria, in serie A, contro una delle Big. In pochi minuti social e web tutto sono esplosi e il video è rimbalzato sulle testate internazionali. Ma lo ha fatto per questo? Quando questa mattina, il bravo Gianmarco Aimi mi scrive per chiedermi un commento sulla faccenda per Mow, la prima cosa che faccio, ovviamente, è stata guardare il video e poi dire: “Incommentabile”. Attenzione, non nel senso moralistico e perbenistico e snob (anzi, un certo tourettismo attraversa tutta la mia produzione libraria), ma proprio perché è difficile commentare una frase del genere che contiene in sé battuta, controbattuta e commento (più il paso doble dell’autoironia) e infine, ciliegina sulla torta, persinanche il prendersi un merito non suo: lo sanno tutti che le troie – qualora esistessero, ma mi pare di sì, magari chiamate con nomi diversi, ma sì, mi pare proprio che esistano – dai calciatori ci vanno anche senza l’intervento del Cavaliere e anche senza pullman, a piedi, correndo a balzellini con le scarpe col tacco in mano.
Il perché di questa battuta, più che la battuta in sé, è il perno della faccenda: se uno spara un colpo di cannone l’attenzione non va al cannone ma al motivo di quel botto. Innanzitutto: è una frase pronunciata dal Berlusconi uomo pubblico o dal Berlusconi uomo privato? Verrebbe d’istinto rispondere (e vedrete domani nelle articolesse a commento): è una frase detta dall’uomo privato. Sbagliato. Credo sia una frase fortemente politica e accetto scommesse (scommessine) sui punti percentuale che Forza Italia prenderà grazie a questa battuta, se un minimo minimo conosco gli italiani. E mentre non mancheranno coloro e colore (si dice così per essere politically correct) che useranno termini senz’altro come body e brain shaming (in riferimento all’età) io sono convinto che sia stata la battuta di un grande finanziere, una battuta superoministica che rimette in chiaro la sua posizione nel Circo Massimo della società, perché, e non dimentichiamolo, la frase, Berlusconi, l’ha detta davanti agli sponsor, che avrebbero potuto alzarsi e andarsene indignati, mentre Berlusconi, con il sorriso allargato, con quella battuta diceva: io sono io, adesso voi potete alzarvi e andarvene o restare qui, con me, perché sono io che faccio fare soldi a voi. E in questo, bisogna dirlo, ancora più figura da poveracci fanno quelli del centrosinistra, col cappello in mano di fronte agli emissari del Qatar. Incorruttibile e se stesso persino di fronte agli sponsor. O pensate davvero che sia una battuta irriflessa?