Proviamo a pensare, immaginare che Teo e Francesca si siano accordati in partenza. Sì, Mammucari e Fagnani. Che abbiano detto: facciamo così, facciamo che tu, a un certo punto dell’intervista, ti alzi e te ne vai, mostri fastidio, già che ci sei, mi dici anche “vaffancu*o”, facciamo così, facciamo che la cosa sembri vera, sincera, istintiva, che tu non puoi venire a patti con me, tu deluso, mortificato, vittima. Sì, una pagina di televisione “colta”, “alta”, come dire, “concettuale, meta-televisione pure se in verità possa, ai semplici, apparire un semplice scazzo caratteriale. Dove la parte, la recita del caratteriale la fai tu, ok? Mammucari, anzi, Teo, ci pensa e ci sta, le perplessità svaniscono in un istante, guarda Francesca e le dice: Oh, Francesca, ma lo sai che tu sei geniale, non ci avevo pensato, bello, bello, famo, famo...”. Gli autori presenti, copione sotto braccio, il quadernetto rosso acquistato da “Vertecchi” in via della Croce, Roma, pronto per essere porto alla conduttrice, quasi si tratti della tavola dei logaritmi, guardano Francesca e Mammucari e pronunciano: Siete proprio geniali.
Arriva il giorno della registrazione: in camerino, Francesca e Mammucari mettono a punto gli ultimi dettagli. Intanto lui, dopo essere passato dal trucco e parrucco, si sfrega le mani: France’, voi vede’ che famo er botto? A quel punto Francesca si accerta che Mammucari abbia davvero capito l’antifona: Oh, Teo, mi raccomando, tu lamentati del fatto che io, qui in camerino, ero una cosa e poi, lì in studio, ti do del lei, ok? Mammucari la guarda e, mano sul petto, risponde: Franci, ma ci mancherebbe, ti ricordi quando facevo le telefonate e prendevo per il culo gli sconosciuti? Francesca: Eccerto che me ricordo. Mammucari: Certo che voi ragazze di Roma Sud avete una marcia in più. Registrazione: le cose vanno come dovevano andare, Teo fa Mammucari, Francesca fa la bravissima, mostra di avere tenuta dialettica e psicologica esemplari, degna delle ragazze che il sabato mattina si recano in viale Europa all’Eur a fare acquisti, abbigliamento, poi a prendere il caffè da “Palombini”, il Colosseo Quadrato sullo sfondo, il tricolore davanti alla sede dell’Ente Eur, già “E42” al tempo del littorio. Sempre gli autori, sempre dietro le quinte, guardano sempre il copione compiaciuti, fanno cenno di sì con il capo, si dicono appunto che certo, che è proprio brava Francesca, ce ne fossero come lei, poi guardano Mammucari dicendo che pure lui è bravissimo, come quando teneva Flavia Vento dentro la scatola di plexiglass... Certo anche l’intervista con Valeria Bruni Tedeschi non è male, e perfino Tina Cipollari chi l’avrebbe mai detto... ma adesso con Mammucari stiamo, questo lo dice uno degli autori, il più colto, stiamo davvero concettualizzando, lascia stare Aldo Grasso, ma se fosse vivo ancora Beniamino Placido di sicuro scriverebbe su “la Repubblica” parole di apprezzamento, magari citando de Saussure! Intanto Mammucari, sempre restando nella concettualizzazione, mettendo a punto la vis polemica, il senso di fastidio, dice a Francesca: Francesca, prima, in camerino, mi davi del tu, com’è che adesso invece mi dai del lei? Questo perché gli autori devono avere suggerito a Mammucari: fai come se tu non sapessi che Francesca dà del lei a tutti i suoi ospiti, pure se poi magari si ritrovano pure a cena da “Er Panonto” alla Garbatella: “fritti, buffet di antipasti e pizza alla romana in locale informale con tavoli all'aperto sotto un pergolato”, ok? Mammucari li guarda e, aggiustandosi la camicia scura, dice: eccome, no, nun se dorme su la fregna, stessa battuta che Vittorio Gassman nei panni di Peppe Er Pantera pronuncia in “L’audace colpo dei soliti ignoti”. Forte, Teo, anvedi che forte, lo pure l’autore non esattamente romano, esperanto linguistico da uomini di mondo spettacolare. Poi Teo esce di scena, non ci sta, non c’è stato, il microfono ancora aperto, mentre s’intuisce in attesa che gli sia sfilato, il “vaffancu*o”, non ci sta a passare per un “mostro”, scherziamo?
Le agenzie battono la notizie che Mammucari ha interrotto la registrazione, se n’è andato. Chi ha un minimo di dimestichezza di burocrazia televisiva pensa che non abbia mai firmato la liberatoria. Dunque, posto che la cosa non andrà mai in onda, e poi interruzione significa poco minutaggio, solo un mozzicone di registrato, giusto qualche battuta, un po’ come nell’ultimo film di Don Camillo e Peppone: le riprese interrotte perché a un certo punto Fernandel- Don Camillo, e si disse che le poche scene girate sarebbero finite in cineteca. Invece no, la puntata puntualmente va in onda; televisione concettuale si è detto? Il giorno dopo, tutti, nei social, massacrano Mammucari, uno scrive su X: “Ma che si pensava d’essere a ‘Verissimo’ dove mandano un video con la tua storia?”. Francesca prima della messa in onda, può aver detto a Teo: oh, tu lo sai che alcuni diranno che sei un coglione? E lui, Mammucari, lo scafato, di rimando: France’, ma m’hai visto? Ora io, di concettualismo, non so molto, però mi fido di te, perché tu sei brava, sei troppo brava, e di questa nostra cosa fatta insieme se ne parlerà a lungo, Francesca: te credo. Mammucari incarna una tipologia di romano che mi rimanda al simpatico, irresistibile B., con il quale mi ritrovai a fare il servizio militare alla Base Nato di Bagnoli, Napoli, nel 1983, simpatico irresistibile, ricettivo, lui caporal maggiore, io semplice soldato di fanteria fuori corpo, B. mi riportava da Napoli a Roma, mettendomi anche la musica perché dormissi, mi reclinava anche il sedile, “Napule è” di Pino Daniele, un vero amico B., lui abitava in via Labicana, dove durante dei lavori di scavo verranno ritrovati i resti di Manlia Scantilla, moglie dell'imperatore Didio Giuliano e augusta dell'Impero romano, più o meno siamo sempre a Roma Sud, più o meno, io abitavo in via Panisperna, mi lasciava fin sotto casa il giovedì sera, poi, la domenica pomeriggio veniva a riprendermi perché tornassimo a Napoli, in caserma, B. era irresistibile, un vero uomo di mondo, peccato essersi persi di vista, l’ho ritrovato per caso più di trent’anni dopo, in via de’ Funari, guidava una BMW che più grande non si poteva, la stessa verve di Mammucari, un suo doppio non meno romano, anche B. sarebbe stato altrettanto bravo a fare Teo, un Bruno Cortona come quello de “Il sorpasso” perfetto, mi ha detto: oh, Fu’, ho a disposizione una villa fino a maggio, vieni, ci facciamo una bella grigliata. Nella cronistoria televisiva la prestazione concettuale di Francesca Fagnani con Teo Mammucari figura già accanto a Mario Riva che al “Musichiere” intonava “Domenica è sempre domenica, si sveglia la città con le campane, al primo din don del Gianicolo, Sant’Angelo risponde din don da...”.