Lo scorso 19 giugno nel golfo di Salò, sul lago di Garda, un motoscafo Riva guidato da due tedeschi ha travolto il gozzo che lì stanziava con a bordo una coppia di fidanzati, uccidendoli sul colpo. Le due vittime sono Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, venticinquenne. Arriva in queste ore la sentenza per Christian Teismann e Patrick Kasen: due anni e 11 mesi di reculsione per il primo, quattro anni e sei mesi per il secondo. Oltre a un risarcimento di 2 milioni e mezzo per la famiglia di Greta e pari a 1,3 milioni di euro per quella di Umberto. Vediamo insieme le accuse validate dalla sentenza e le conseguenti reazioni dei genitori delle vittime.
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Le accuse sono pesanti: i due tedeschi, entrambi cinquantaduenni, sono ritenuti colpevoli dalla giustizia italiana di omicidio colposo e naufragio. Decaduta, invece, l’omissione di soccorso perché, stando a quanto stabilito dai giudici, “il fatto non costituisce reato”. Teismann e Kassen hanno sempre sostenuto di non essersi resi conto dell’incidente e questa versione è stata ritenuta valida.
Teismann, proprietario del motoscafo Riva, si è visto confiscare il mezzo con l’impossibilità di rivenderlo, mentre Kassen, alla guida dell’imbarcazione al momento dell’urto mortale, ha già scontato quasi un anno agli arresti domiciliari.
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Raimondo Dal Dosso, legale della famiglia Garzarella, a commento della sentenza ha affermato: “Mi aspettavo una pena più pesante per Kassen e più leggera per Teismann. Ma il risultato giuridico è comunque soddisfacente, poiché è stata confermata la colpevolezza dei due imputati. Nessuno di loro potrà dire che non c’entrava nulla, come è stata invece per tutto il processo la linea della difesa". I due manager tedeschi, nonostante l’incontro con Enzo Garzarella davanti alla tomba del figlio Umberto e la lettera di scuse formali ai genitori delle vittime, si sono, infatti, sempre dichiarati innocenti. Questo anche se le indagini hanno provato che entrambi fossero in forte stato di ubriachezza quando è occorso l’incidente. D’altro canto, arriva la risposta della difesa, nella persona dell’avvocato di Teismann, Michele Gentiloni: “Le sentenze si rispettano. Dobbiamo vedere le motivazioni: leggeremo e forse impugneremo”.
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Nel frattempo, le famiglie delle vittime sono straziate dal dolore. Nadia, la mamma di Greta, commenta: “Sono un po’ delusa da questa sentenza. Ma è la giustizia italiana e la rispetto, spero che il nostro dramma possa servire a evitarne altri”. La donna con queste parole si riferisce all’ipotesi di disegno di legge che vorrebbe equiparare il reato di omicidio nautico a quello stradale. Poi, prosegue: "Ciò che più mi ha fatto male è stato l’atteggiamento di Kassen e Teismann: anche se dicono di non dormire la notte, non si sono davvero pentiti, è stata tutta una sceneggiata, hanno sempre dimostrato freddezza e supponenza. Visto che sono anche loro genitori, è un comportamento vergognoso". Si mostra più rassegnato, invece, il marito Raffaele: “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, adesso dobbiamo solo andare avanti senza la nostra bambina: la nostra condanna durerà tutta la vita".