Ha 80 anni ma nessuna voglia di fermarsi. Tantomeno al Telepass. Questa è la storia di quello che i media hanno definito “nonno sprint” e che, nei fatti, avrebbe truffato Autostrade, scroccando il “pedaggio” alle macchine che lo precedevano al casello. Proprio così. Nulla di nuovo, certo, ma scoprire che stavolta è un ottantenne, che ora vive in una casa di riposo a Fiuggi, a essere il protagonista, avrà sicuramente stupido le forze dell’ordine. Proprio a Fiuggi la procura della Repubblica di Frosinone avrebbe fatto recapitare una maximulta. Andava avanti così da 2 anni. Il nonno sprint aveva tre mete principali: Roma, Reggia di Caserta e Napoli. Tendenzialmente viaggiava di notte. Le telecamere di Autostrade hanno permesso di ricostruire chiaramente le tratte e proprio grazie a questo le autorità hanno potuto recuperare la targa dell’auto. Insomma, a 2 anni dalla prima volta, l’uomo non potrà più tornare a scorrazzare liberamente (e gratis) per l’A1.
C’è solo un problema. Quando l’ufficiale giudiziario lo ha raggiunto per consegnargli la multa, annunciando il pagamento di ben 4mila euro per “insolvenza fraudolenta”, ha trovato un “nonnetto” tutt’altro che pacato. “Io non pago”. È questo che ha detto l’anziano all’avvocato. “L’autostrada è un servizio pubblico”. E fin qui può sembrare pura e semplice ostinazione. Un’ostinazione che impedisce di fatto al signore di estinguere il reato, come sottolineato dal suo legale. Ma poi arriva la risposta piena di ironia del signore: “Spiacente avvocato, io non vengo per due motivi: non voglio pagare e poi l’autostrada da Fiuggi a Frosinone non c’è. Quando la fanno ci vengo”. Ovviamente, a scrocco.