Non c'è pace in Inghilterra dopo il caos scatenato, nelle scorse settimane, dalla crescente crisi del settore dei trasporti e la conseguente mancanza di carburante nei distributori di benzina in gran parte del Paese.
A dare il via al problema, oggi fuori controllo, è stata l'improvvisa mancanza di camionisti post Brexit: tra i tantissimi lavoratori che hanno dovuto andarsene dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, si è stimato che circa 14 mila autisti siano tornati nei paesi di provenienza, lasciando così scoperto un settore oggi in difficoltà.
La crisi dei trasporti è stata accentuata da quella energetica: quando il carburante ha iniziato a calare il colosso BP si è trovato costretto a chiudere temporaneamente più di 100 stazioni di servizio, perché mancavano autotrasportatori in grado di consegnare abbastanza carburante nei distributori, seguito a ruota dall'americano ExxonMobil e da Shell. Una condizione che ha portato i cittadini di Londra e del Sud dell'Inghilterra a mettersi in coda, anche per intere ore, per cercare di fare rifornimento ed evitare il rischio di ritrovarsi senza a secco.
L’isteria collettiva è iniziata la scorsa settimana e si accentuata nel corso del weekend, soprattutto a Londra e nel Sud dell'Inghilterra, continuando poi in questo nuovo inizio di settimana, nonostante i discorsi del Primo Ministro Boris Johnson e la scelta - obbligata - di consentire più di 10.000 visti temporanei per lavoratori nel settore dei trasporti.
Continuano quindi anche i disservizi e le code nelle pompe di benzina, con risse e caos tra gli automobilisti fermi per ore ad aspettare il proprio turno: tra queste l'inglese The Sun riporta la storia (con foto e video diffuse sul web) di un automobilista con un coltello che minaccia un altro automobilista fuori da un distributore a Welling, nel Sud di Londra. L'uomo ha preso a calci l'auto, minacciando e urlando e infine sdraiandosi sopra al cofano dello spaventato malcapitato.