Il 29 gennaio è nato un bambino. E fin qui nulla di nuovo. Questo bambino, però, non voleva saperne di aspettare fino all’ospedale e così ha obbligato i suoi genitori a fermarsi in strada. La mamma e il papà erano partiti da Vazzola per via delle contrazioni sempre più ravvicinate di lei. Ma quando hanno iniziato a capire che non sarebbero mai arrivati in tempo, il padre ha chiamato il 118, che ha inviato subito un’ambulanza e un’automedica e gli ha detto di fermarsi. Non c’era più tempo e l’unico modo per portare a buon fine il parto era iniziare da soli. Così in via Fellissent la coppia, di origine araba, ha affrontato questa dura prova in autonomia, tanto che quando i soccorsi sono arrivati la testa del bambino era già ben visibile. L’assistenza medica ha poi provveduto a portare moglie e neonato all’ospedale Ca’ Foncello, nel reparto Ostetricia per gestire gli attimi subito post partum.
Non è di certo la prima volta che una mamma si trova a dover partorire in strada. Circa due settimane fa era successo sull’A12, dove il piccolo Andrea è stato costretto a venire al mondo, nell’ambulanza bloccata dal traffico. A settembre scorso, due gemelli sono nati sulla corsia d’emergenza dell’autostrada nei pressi di Marano Equo. E solo due mesi prima la piccola Gloria nasceva vicino a Cassino, sull’A1. Ma l’elemento che ha fatto sorridere il web è il nome che la coppia araba ha dato a suo figlio, Anas. No, non si tratta di un “tributo” all’Agenzia Nazionale Autonoma delle stradi statali, ma di una mera coincidenza. Il nome Anas, infatti, è molto comune e nella lingua dei genitori vuol dire «amico», «cordialità», «intimo», e rimanda a uno dei compagni di Maometto, Anas ibn Malik. Un caso su cui anche Anas, da grande, potrà scherzare.