Mentre Daniela Santanché propone di stringere il cappio intorno alla diffusione del fenomeno Airbnb, ovvero di quel mercato degli affitti brevi che avrebbe portato, secondo alcuni, all’innalzamento dei prezzi degli appartamenti, il desiderio di seguire l’intuizione imprenditoriale di mettere a frutto i propri beni sembra aver contagiato anche un altro settore, quello delle auto. A rinnovarsi è infatti Uber, che vorrebbe introdurre a breve la possibilità di mettere la propria auto a noleggio proprio come accade con stanze e case su Airbnb. E a vedere il successo del car sharing soprattutto nelle grandi città (come Milano e Bologna), potrebbe essere una vera svolta per Uber, che prese in mano il progetto di Car Next Door di Dave Trumbull e Will Davies in Australia nel 2022 e potrebbe estenderlo a tutto il suo mercato.
A scriverne è stata Bloomberg, dando il nome e qualche specifica sul servizio: Uber Carshare verrà lanciata a Boston e Toronto nei prossimi mesi, e l’iniziativa si appoggerà direttamente all’applicazione di Uber per smartphone, così da poter gestire il noleggio (o il guadagno) in modo facile e intuitivo, come avviene ora grazie alle piattaforme online di Airbnb per chiunque voglia soggiornare fuori casa. Gli utenti che metteranno “sul mercato” il proprio mezzo potranno guadagnare direttamente grazie al servizio offerto da Uber come tramite. E se all’estero potrebbe entrare in aperta competizione con i servizi già presenti in città come Turo e GetAround, in Italia potrebbe diventare la realtà concorrente numero uno proprio dei servizi di car sharing già attivi (e spesso gestiti anche con la partecipazione del pubblico). La decisione di Uber è stata annunciata all’evento Go-Get Zero a Londra dall’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi: “Trasformando qualsiasi auto in un'auto condivisa si aumenta l'efficienza e si contribuisce a rendere i quartieri più vivibili”.