Continuano le indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano, 29 anni, e ogni giorno emergono nuovi dettagli sia dall’autopsia, che dalla testimonianza del carabiniere che ha ritrovato il corpo e ha raccolto le dichiarazioni del reo confesso, il compagno della giovane, Alessandro Impagnatiello. Chi conosceva bene quest'ultimo, almeno in ambito lavorativo, è Raffaello Tonon, noto personaggio televisivo che ha frequentato per anni l’Armani, il locale nel quale lavorava il 30enne. E come capita spesso quando ci si trova al bancone con di fronte un cocktail, le conversazioni tra i due non sono mancate. Tonon ce lo ha decritto come “ineccepibile, molto preciso, bravissimo nelle preparazioni, cordiale ed empatico”, un profilo che stride e non poco con il gesto efferato che avrebbe compiuto per togliere la vita alla futura madre di suo figlio. Ma ci sono particolari che emergono dal suo racconto che ne tracciano meglio la personalità: "Lui era affascinato dall’affascinare e in quel caso doveva essere il primo della classe" ha premesso. Confessando che, in anni di dialoghi e sollecitazioni non gli ha mai fatto nessun cenno né al figlio né a Giulia né la madre. Anche perché, nella vita e sul lavoro, sembrava che "per lui non esisteva la competizione, c'era lui e basta".
Tonon, da quanto tempo conosce Impagnatiello e che rapporto avevi con lui?
Lo conosco da anni, ma non siamo mai andati in vacanza insieme o a cena fuori. Certo è che io, vivendo a trecento metri dall’Armani, e andando li da solo sia lui che un altro barista, ma anche tutti i colleghi, al di là della spesa economica, mi facevano compagnia. C'è differenza per un locale tra l'essere caro e costoso: se mi viene servito un gin tonic che ovunque posso pagare 9 euro e me lo fanno pagare 20, allora sei caro, mentre sei costoso quando c'è tutto il servizio di contorno, quindi accoglienza, presenza e gentilezza. Lui era gentilissimo e il bar prevede cinque sedute, sgabelli su cui mi sedevo sempre prendendo un gin tonic o un vodka tonic e, mentre Impagnatiello preparava questi cocktail in modo magistrale, chiacchieravamo.
Ha mai parlato della sua vita privata?
Non ha assolutamente mai nominato né il figlio né Giulia né la madre. Lui di sua iniziativa non parlava mai, ma rispondeva a un discorso che io intavolavo. Mi ricordo che un giorno dissi: “Fate i figli, sposatevi da giovani, perché la solitudine è la peggiore delle condanne”. E in quell'occasione mi ha fatto dei discorsi da persona savia, era rassicurante, argomentava, non mi ha liquidato dicendo “ma no la vita è bella”. L’argomento della solitudine l’ho affrontato più volte, ho detto più volte che stare da soli è più complicato e lui mi ha sempre cercato di sostenere, facendomi notare tutte le mie qualità, ma non ha mai fatto riferimento a sé stesso.
Non l'ha stupita che non parlasse mai del suo privato?
No, perché lui faceva il suo lavoro e il suo lavoro era quello di ascoltare, io davo degli input e lui dava delle risposte, probabilmente se glielo avessi chiesto mi avrebbe risposto, ma non mi interessa la vita privata delle altre persone. Però mi faceva molte domande sulla televisione, su quello che facevo, voleva capire i meccanismi che ci fossero dietro, era interessato a quel mondo. Poi aveva l’occhio molto svelto, potevi star certo del fatto che se guardava intensamente da una parte due o tre volte lì c’era una bella donna, ma non ho mai sentito commenti, perché lui era il primo della classe, lo voleva fortemente.
Ma c'è qualcosa che ha notato di lui in particolare?
Sì, il fatto che è una persona a cui piace profondamente piacere. Lui era affascinato dall’affascinare e in quel caso doveva essere il primo della classe. Era molto sicuro del suo lavoro, per lui non esisteva la competizione, c'era lui e basta, non soffriva la presenza degli altri. Fisicamente era molto tonico, e non penso sia stato aiutato da nessuno, ma soprattutto aveva una voglia di perseguire quelli che erano i suoi obiettivi nella vita che penso gli abbia dato tutta la forza per mettere in atto quello che ha fatto. La sua visione, che veniva prima degli altri, gli ha fatto perdere il criterio. Lui ha aperto la porta di casa, si è accucciato sotto il muro di pietra ed è sceso per pulire. Poi non pensa di essere filmato e scende con lo straccetto giallo e con il catino. E in tutto ciò aveva pure comprato il carrellino, che serviva per portare il corpo e che è stato usato ed è per questo che il custode ha detto “ho sentito i colpi del trascinamento”.
Chi l'ha conosciuto nel locale, non tutti lo descrivono come lei.
No, ieri ho sentito un mio amico che mi ha detto: “Lui era quello che rompeva sempre i coglioni era un preciso allucinante. Una sera non c’era nessuno, mi sono acceso una Iqos e mi ha fatto spostare subito nella sala fumatori”.
I colleghi lo avevano soprannominato “il lurido”.
Sono passato da loro proprio l'altro giorno per una decina di minuti e a sentir loro dicono che non è assolutamente vero. Quando sono arrivato e mi hanno chiesto come stessi gli ho risposto “sicuramente meglio di voi”, ma non si sono minimamente sbottonati. Ho chiesto chi è che si fosse fatto uscire con la stampa con così poco senno la storia del “lurido”, ma nessuno ha confermato. Probabilmente ne faceva di tutti i colori, e la giustificazione a questo soprannome era che lui ebbe tre giorni di sospensione perché ci fu un ammanco dalla cassa che fu imputato a lui. Io anche in questo caso l'ho trovato una persona deliziosa, perché ero un cliente forte, andavo spessissimo, e quindi, anche da un punto di vista aziendale, si comportava bene, perché se passavo la mattina a bere un caffè americano quando chiedevo “cosa debbo all’onorata casa?” mi rispondeva “Signor Tonon vada…”. E spesso non me lo faceva pagare. Lui era una persona ineccepibile, molto preciso, bravissimo nel suo lavoro, cordiale, empatico e ti incantava vederlo lavorare.
Come ha reagito quando ha saputo della tragedia?
Io sono rimasto sconvolto due volte, perché già di per sé tutta Italia è stata scombussolata a dir poco da questa notizia, ma immaginate che io quella persona la conoscevo da anni, non era un tipo saccente, cocainomane, strano, non avevo alcun sentore. È vero che era uno affascinato dal fascino, che voleva l’approvazione, lui era il primo che guardava con gli occhi orgogliosi il cocktail, fiero di quello che aveva fatto. Ma io, per esempio, del fatto che lui aveva un figlio in questi quattro anni non l'ho mai saputo e non è che parlassimo di cocktail, anzi, non ne parlavamo mai perché io bevo sempre le solite cose e mi diceva sempre “lei non mi dà soddisfazione”. Lui preparava dei cocktail magnifici, io ero davanti alla postazione e vi posso dire che dal punto di vista professionale era bravissimo. Basta pensare che è diventato bartender dell'Armani a 27 anni.
E oggi che idea ha di lui?
È stato descritto come un criminale narcisista e io condivido pienamente. E ti dirò anche che per me non esiste il femminicidio ma esiste l'omicidio, perché sennò con quella definizione le donne si ghettizzano. Nel momento in cui una persona ne ammazza un'altra è un omicidio.
Però è molto meno frequente che sia una donna ad ammazzare un uomo.
Sì, c’è qualcosa di diverso, non credo a livello culturale, ma genetico tra l’uomo e la donna. Ci sono uomini che ammazzano altre persone, e quando sento dire che “oggi gli uomini non sanno sentirsi dire di no” vorrei ricordare a chi lo dice che il delitto d’onore è stato derubricato negli anni ’70. Che un uomo abbia due vite parallele è una storia antica quanto il mondo, ma qui l’epilogo è drammatico. Vorrei ricordare a tutti che Christian De Sica, ridendo, raccontava che il padre Vittorio faceva il pranzo di Natale metà in una casa e metà nell’altra, però siccome parliamo dei De Sica si ride. Il problema dell’epilogo in questa storia non è il tradimento, il suo problema era il figlio.
Insomma, è il figlio che gli avrebbe rovinato il progetto di affascinare, sempre e comunque?
Certo, quando le due donne si alleano lui ha perso, e non è una persona che accetta la sconfitta nella vita. Secondo, lui aveva scelto l’altra, non solo perché probabilmente era più preso, ma perché non aveva figli. Come andava a fare il figo con due figli da mantenere? È per questo che lui già a gennaio confessa di avere un’altra, nella speranza che lei abortisse.
Che idea si è fatto di come i media stanno seguendo il caso?
Quando ha letto la confessione ero senza parole, perché una che già ti prepara la guerra per messaggio, quando mette le chiavi nella porta, apre e si trova lui di fronte pensi che si metta ad urlare. E anche per questo sono stupito del fatto che nessuno si sia accorto di nulla, che i vicini non abbiano sentito niente, perché non eravamo in pieno centro in un palazzo con i soffitti altissimi, eravamo a Senago con degli appartamentini. Per cui se qualcuno urla, chi è di sopra sente che c’è un litigio, evidentemente qualcuno ha fatto orecchie da mercante. Lei gli ha detto “fatti trovare”, era bellicosissima. Per quanto riguarda la madre, è una donna che lo ha cresciuto da sola e quindi già questo ha delle rispondenze psicologiche, e Sabrina Paulis sono convinto che dentro di sé avesse capito tutto. Anche perché la madre poteva entrare e uscire di casa. Avete idea il bruciare della carne in una vasca da bagno che odore provoca? Quindi o la madre ha un problema olfattivo o aveva capito benissimo che qualcosa che non tornava. Sono fiero di essere italiano, perché il codice ci dice che la Paulis, eventualmente, potrà essere processata per aver coadiuvato la soppressione del cadavere, non sarà mai correa, perché è un familiare.
Secondo lei perché nessun avvocato ha accettato l'incarico e gli è stato affidato un avvocato d'ufficio?
Partendo dal presupposto che l'avvocato è stato massacrato dall'ignoranza della gente, perché è sancito dalla nostra costituzione che chiunque abbia diritto ad essere difeso, il problema è che lui ha voluto manipolare anche il legale. Ha confessato ai due Pm e al Gip e non siamo ancora in grado di sapere dov'è il telefonino di Giulia. Come fa un avvocato a gestire una situazione del genere? È un manipolatore seriale, ha confessato perché gli inquirenti hanno trovato le tracce nel bagagliaio, è stato un giorno con un cadavere nel baule, rendiamoci conto del soggetto...